Londra, 23 gen – Aveva raccontato, davanti alle telecamere di un documentario della Bbc, di essere una rifugiata siriana: in realtà era un’accattona turca e mentiva, per soldi, sulle proprie origini. E a quanto pare, la presentatrice della trasmissione ne era al corrente. Una vicenda che ricorda un po’ quella del giornalista dello Spiegel Class Relotius, nominato giornalista dell’anno dalla Cnn nel 2014 e invece rivelatosi bufalaro e truffatore – tanto da appropriarsi dei proventi di una raccolta fondi fasulla per i bambini siriani. Il mini-scandalo della Bbc – in realtà subito messo a tacere – è stato invece portato alla luce dal giornalista turco Ilker Sezer e riguarda il documentario “Sex in strange Places”, in onda sul canale Bbc3.
Nella puntata incriminata, una donna di nome Fatma dice di avere 35 anni e di essere scappata da Aleppo dopo aver pagato i trafficanti di esseri umani al confine con la Turchia; non riuscendo ad ottenere alcun supporto dal governo di Ankara, si era ridotta a mendicare e prostituirsi. Sempre nel corso della puntata, la conduttrice Stacey Dooley bolla il trattamento riservato a Fatma come “razzista”, lamentando il fatto che la Turchia non stia dando alcun tipo di supporto ai rifugiati siriani.
Sezer, dal canto suo, dopo avere interrogato alcuni abitanti del luogo di ripresa del documentario, è venuto a conoscenza del fatto che la sedicente “siriana” non era altro che una mendicante di Harran, città nel sud-est della Turchia. E’ bastato che il reporter si recasse al mercato di Vakıflar Çarşısı per interrogare i negozianti: uno di essi, Veysel Gül, ha raccontato che la donna ha in realtà 50 anni e mendica in quel luogo da 15 o 20 anni. Parla Fluentemente Turco, Curdo e Arabo, e ha finto davanti alle telecamere per soldi. Le testimonianze si sono accumulate e, prima dell’insorgere di troppi dubbi, la Bbc ha ritenuto opportuno rimuovere l’episodio del documentario dal sito e dall’account YouTube.
Cristina Gauri