Roma, 3 giu – Un’amichevole in vista degli Europei. La classica partita senza troppe emozioni, poco più di un allenamento per Inghilterra e Austria. Con la prima che tornava a giocare di fronte ai propri tifosi dopo mesi di stadi interdetti al pubblico a causa delle restrizioni imposte per contenere la pandemia. Più di ottomila presenti al Riverside Stadium di Middlesbrough. La nazionale di casa batte di misura l’Austria che mostra comunque di non tirarsi indietro. Per spuntarla agli inglesi, che nel finale perdono Alexander-Arnold per un brutto infortunio, basta una rete di Saka. Rischiano però di subire il pareggio in almeno tre occasioni.
Inghilterra-Austria, la reazione dei tifosi
Sin qui la brevissima cronaca del match. A far notizia è però ben altro. Perché quando i 22 giocatori delle due squadre si sono inginocchiati in campo, poco prima del fischio d’inizio della partita, molti tifosi non l’hanno presa affatto bene. Dagli spalti sono partiti così fischi e ululati contro l’iniziativa in salsa Black Lives Matter. La sceneggiata politicamente corretta ha stufato, ma è indubbio che reagire con stupidi ululati non contribuisce affatto a farla passare come una buffonata inutile quale è. Al contrario suscita l’indignazione mediatica e l’ovvia condanna generale. Contestare un gesto che non serve affatto a combattere il razzismo, come pretende la vulgata correct, non può tramutarsi in reazioni che finiscono per far bollare i tifosi come intolleranti e barbari.
Prendere esempio da un giocatore africano
L’idiozia dei buu rischia di oscurare poi chi ha mostrato, con ben altri gesti, di non accettare di piegarsi al pensiero unico. Mostrando orgoglio e appartenenza, senza essere tacciabile di razzismo. E’ il caso ad esempio di Abdallah Sima, ventenne centravanti senegalese paragonato a Thierry Henry. Un calciatore africano che è rimasto in piedi (in silenzio) di fronte a Emile Smith Rowe, centrocampista inglese nato a Croydon, sobborgo di Londra. Un’immagine che ha colpito tutti, perché catturava perfettamente il cortocircuito buonista in atto. Il calciatore africano osservava perplesso l’avversario inginocchiato, come a dirgli: “Ma che stai facendo?”. Ecco, in quel caso ovviamente nessuno ha potuto accusare Abdallah Sima di razzismo. Certi tifosi inglesi prendano esempio.
Alessandro Della Guglia
3 comments
Fanno bene a fischiare e ad ululare quanto gli pare se la cosa non gli sta bene. Quale altro strumento arebbero? Devono fare un comunicato stampa, uno striscione? Sono allo stadio e fischiano, urlano e s’incazzano. A me pare il luogo consono.
Ma questo è stare in ginocchio?! Che si prostrino se ci credono veramente! Buffonate senza storia.
[…] quest’anno quando ha affrontato l’Inghilterra. In fondo, poi, questo gesto di inginocchiarsi non piace nemmeno ai tifosi (pochi) che sono potuti tornare allo stadio dopo il Covid. Ed è assurdo persino per chi il razzismo lo dovrebbe “subire”: come Abdallah Sima, […]