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Povia: “Fedez non sa di cosa parla. Io sì che subisco la censura”

by Adolfo Spezzaferro
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povia fedez

Roma, 3 mag – La Rai non deve fare causa a Fedez, perché è solo un “ragazzo non informato su quello dice”: parola di Povia, secondo il quale il rapper che al concertone del primo maggio ha attaccato la tv pubblica per presunta tentata censura e la Lega sul ddl Zan non sapeva quello che diceva. A sentire il cantautore notoriamente su posizioni diametralmente opposte a quelle del marito della Ferragni, dunque, quello di Fedez è semplicemente un errore di ingenuità. E a proposito di censura, invece, lui sì, Povia, che l’ha subìta e continua a subirla. Altro che il megafono della sinistra arcobaleno con l’autotune.

Povia: “Fedez ha attaccato un partito senza sapere che in Italia abbiamo già leggi che tutelano tutti, gay compresi”

“Il primo maggio è da sempre un concerto politico per i lavoratori. In un momento come questo bisognava far leva sulla crisi che c’è da più di un anno. Fedez ha espresso i suoi pensieri ed è giusto. Ma – dice Povia – solo per attaccare un partito e senza sapere che in Italia abbiamo già leggi solide che tutelano tutti, gay compresi”. Interpellato dall’AdnKronos sulla vicenda-tormentone del momento, il vincitore di Sanremo 2006 è convinto che la Rai non debba fargli causa per le accuse di censura. “Siamo nell’era di tutti contro tutti. Si può perdonare un errore di ingenuità soprattutto se fatto da un ragazzo che non è informato su quello che dice“.

Secondo Povia “il ddl Zan non serve, in Italia abbiamo già leggi solide che tutelano tutti. Nel 2013 a Napoli fu picchiato un ragazzo gay, sapete quanti anni di galera hanno dato agli aggressori applicando la legge più l’aggravante? 10 anni! Abbiamo 200mila leggi in Italia, di che stiamo parlando?“.

“Censura? Cosa dovrei dire io che non entro a Sanremo da 11 anni solo per questioni socio-politiche?”

Per quanto riguarda la polemica Fedez-Rai, per Povia “sarebbe stata censura se non fosse salito sul palco”. “Cosa dovrei dire io che non entro a Sanremo da 11 anni solo per questioni socio-politiche? Lì una censura intellettuale e artistica c’è, fino a prova contraria”, obietta. “Quando ci sono le dirette anche a me chiedono cosa dirò – spiega il cantautore e blogger – è normale farlo perché ognuno ha un settore di responsabilità e può perdere il lavoro in Rai, dove le poltrone saltano per cose più stupide di queste”. Un ragionamento non dissimile dall’obiezione mossa anche da Lillo, uno dei presentatori del concertone.

“Concertone? Mi sono proposto, ma neanche mi hanno risposto”

Povia poi punta il dito contro il concertone del primo maggio: “Mi sono proposto, ma neanche mi hanno risposto. Questa è una forma di censura. Se su quel palco ci fossi stato – sottolinea il cantante – mi avrebbero prima insultato poi applaudito. Chi decide di ascoltarmi poi capisce che uso la ragione oggettiva e documento tutto ciò che dico e canto. Avrei cantato ‘Italia Ciao(sulle note di Bella Ciao, il tormentone del concertone, ndr), il mio ultimo singolo, e quindi attaccato Bruxelles che è il nostro vero potere. Ma avrei cantato, non parlato”, precisa.

“Fedez in politica? No, non ce lo vedo”

Fedez in politica? “No, non ce lo vedo”, risponde convinto Povia. “La maggioranza degli artisti, vip, personaggi dello spettacolo, della musica e della televisione strizzano l’occhio a sinistra perché la sinistra apre le porte. È più facile stare dalla parte facile. Io ho scelto di non stare con nessuno ma di esibirmi ovunque me ne diano la possibilità”.

A parti inverse, Povia sarebbe incappato nella condanna della sinistra

In effetti, al di là del fatto che nessuno crede all’ingenuità di Fedez (salito apposta sul palco del concertone per fare il comizio-pistolotto pro-ddl Zan) una cosa è certa: semmai Povia fosse stato invitato su quello stesso palco e avesse detto come la pensa in merito alla legge-bavaglio osannata dalla sinistra, non sarebbe stato visto come un eroe. Tutt’altro. Sarebbe incappato nella condanna unanime social e politica dei giallofucsia e degli influencer, delle Lucarelli e delle Murgia, dei Conte e dei Letta. Oggi invece tutti plaudono al coraggio (sic!) di Fedez.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

mario1232016 3 Maggio 2021 - 5:31

Se c’è qualcuno che su questi “grandi palchi”, aggiungo alcuni festival popolari a livello nazionale, viene escluso maggiormente.. non sono certamente quelli con le idee propagandate da Fedez.
Dico la mia: molti di quelli che vediamo in televisione e nei grandi palchi non rappresentano “gli artisti”, ma una parte di persone ricche e potenti che hanno scelto di essere “allineate” al sistema di alcuni poteri forti. Non generalizzo, ma è quello che vedo spesso.
La distinzione non è più solo fra “destra” e “sinistra” ma fra chi è allineato con le idee maggiormente propagandate da alcuni “poteri forti” e chi è controcorrente. Il secondo, spesso, viene escluso. Fra le tematiche a favore troviamo: immigrazione, ius soli, dittatura sanitaria(per dittatura si intendono alcune leggi repressive non ovviamente la cura delle malattie alla quale siamo penso tutti d’accordo), lgbt, femminismo etc… Alcune di esse, sono le stesse che trovo spesso propagandate sulle multinazionali di streaming (serie tv, film) che oggi sono gestite da alcuni degli uomini più ricchi al mondo.
Se(è una provocazione), un musicista “x”, avesse presentato spesso, canzoni a favore della vaccinazione obbligatoria, contro chi non si vaccina, a favore dei mercati, a favore della legge Zan, delle banche, di alcune posizioni lgbtz, avrebbe avuto più possibilità rispetto a uno che ha idee non dico opposte ma almento “diverse”… Quelli come Fedez, non mi pare che siano quelli che dovrebbero lamentarsi, sono avvantaggiati rispetto a molti altri ai quali non vengono dati gli stessi spazi.. Invece di pensare agli altri che non hanno lo stesso spazio, pare che chiedano sempre di più! Stiamo attenti, perchè altrimenti un giorno ci faranno sparire del tutto.
Quello che ho scritto, è la mia “personalissima” opinione. Basata su esperienze reali di vita.

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massimo 3 Maggio 2021 - 7:56

Un complimento a Povia come persona intelligente, quella di Italia ciao o bella zio come è stata rivisitata mi piace, anche perchè ogni volta che sento solo parlare di questa canzone mi viene la pelle d’oca, che posso farci, sono un nostalgico.

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brutta ciao 4 Maggio 2021 - 10:56

In effetti sono titoli che mi offendono di meno.

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