Roma, 23 giu – Proposte per ridurre la disoccupazione? Zero. Idee per superare la crisi della domanda interna? Nulla. In compenso, però, Confindustria va alla ricerca di manodopera a basso, bassissimo costo. E lo fa con un uno-due micidiale, che non lascia spazio a interpretazioni sulla strada presa dall’associazione degli imprenditori. Si parte dal protocollo, siglato ieri, con il quale Confindustria e il ministero dell’Interno definiscono percorsi per inserire i rifugiati (o sedicenti tali) al lavoro, principalmente tramite tirocini formativi. Non c’è neanche bisogno di scomodare contratti collettivi o tabelle salariali: con lo strumento del tirocinio – quello magari negato ai lavoratori italiani per limiti di età, esperienza, contesto di mercato – Confindustria assicura ai propri associati una riserva di manodopera a basso costo. E non vale nemmeno l’intenzione di formare un lavoratore, dato che la misura è di così breve termine (giusto per dire: il protocollo dura tre anni) da escludere qualsiasi prospettiva.
“Quello di Boccia è un approccio coraggioso. Dimostra che da parte di Confindustria c’é visione del futuro”, spiega il titolare del Viminale, Angelino Alfano. Parole chiare: salari bassi, riserva dei posti meno qualificati (e quindi più a rischio esclusione sociale) agli stranieri, conseguente ulteriore indebolimento della domanda interna. E’ questa la visione di Vincenzo Boccia e soci? In secondo luogo, laddove il protocollo non arriva, serve necessariamente dare una base teorica alle proprie scelte. Ecco allora l’immancabile documento, firmato Centro Studi Confindustria, con il quale si magnifica il contributo degli immigrati all’economia nazionale.
Sarebbero quasi 125 miliardi garantiti al Pil, assicurano dal centro studi, l’8.7% del totale. Il che é probabilmente vero, ma se Confindustria non brilla per ampie vedute anche la sua agenzia di ricerche non sembra avere chissà che visione di lungo termine. Perché é anche vero, dall’altra parte, che il dumping salariale immigratorio costa ai nostri redditi da lavoro (e quindi alla nostra domanda interna) molto più di quanto non offra in benefici alle imprese in termini di riduzione dei costi. Perchè se è vero che gli immigrati pagano i contributi all’Inps, è anche vero che non sono un regalo (ma al Csc sembrano considerarli così) e, quando si tratterà di cominciare a pagare le loro pensioni, saranno guai. Ma d’altra parte, se bisogna creare nuovi schiavi, meglio convincendoli di star facendo anche il loro bene.
Filippo Burla
7 comments
Era evidente lo scopo di questi negrieri, spacciato e difeso da una sinistra progressista maschera di altruismo e buonismo
sempre e solo al lavoro per l’ elite, con la base totalmente incoscente e servile, senza un minimo di memoria critica.
In realtà è gente talmente arida che non darebbe, di suo nemmeno un bicchiere d’ acqua a un assetato.
Tutti errori già visti nella repubblica di Weimar.
Luca
…e’ cinque anni che cerco lavoro e ovunque vado non trovo risposta o mi viene negato ..fidatevi il mio non e’ vittimismo…ho fatto per diversi anni scavi stradali un lavoraccio ma a me e’ dempre piaciuto 10 / 12 ore al giorno un bel impegno ma fatto con piacere…ieri sono stato al centro per l’impiego e la ho trovato solo stronzaggine sinistroide nei miei confronti, mentre chi e’immigrato per loro gli atteggiamenti cambiano, vengono usati i guanti bianchi per loro…bravi comunisti continuate cosi’ in questo modo create solo nuovi nazzisti! Cmq diverse persone fanno veramente schifo! Roberto Vr.
Compra un po’ di pittura nera e tingiti il volto, vedrai che il lavoro arriverà.
Ha ha …grazie per il consiglio …ma credo che comprero’ ben altro …
Se si smettesse di lavorare per ideologie e slogan, se si vedesse il buono dove c’è e si smettesse di fare dietrologie di parte, forse questo paese potrebbe andare avanti. Vorrei vedere tanto impegno anche nel proporre soluzioni, anziché criticare OGNI soluzione che viene proposta. Forse bisognerebbe fare come la Merkel, invitare tutti a raggiungere la Germania, creare coretti “Germania, Germania”, ma ben sapendo che sarà quasi impossibile che le frontiere intermedie concedano questa possibilità. E in tal modo guadagnarsi una santità che non c’è. Ho una proposta nuova e dirompente: evitiamo di fare di ogni erba un fascio, per favore? Conosco davvero molte aziende, iscritte a Confindustria, che hanno forme di welfare che nemmeno potete immaginare, che non vengono sbandierate ma solo messe in atto, forme di conciliazione all’avanguardia non pubblicizzate. Andiamo oltre gli stereotipi? Se si fosse creato un percorso formativo per i rifugiati, si sarebbe detto che per gli italiani non c’era. Se se ne fosse creato uno per gli italiani, sarebbe stata una forma di sfruttamento anche quella. Smettiamo di proteggere chi il venerdì pomeriggio organizza uno sciopero ben finalizzato al week end, o si dà per malato quando gioca il calcio italiano? forse anche la fiducia ritornerebbe. La produttività potrebbe salire al livello di vent’anni fa, quando eravamo al top in Europa. Da noi non esistono i Paperon de Paperoni, la maggior parte dei cd. “industriali” sono tutti ex dipendenti di qualcun altro che si sono messi in proprio. Aprite gli occhi. Il mondo è cambiato. La lotta di classe non va più di moda nemmeno in Cina, dove i sindacalisti sono quelli che avvisano quando lavori meno degli altri, e quindi devi impegnarti di più. Per concludere, siamo tutti sulla stessa barca, gente. Avete proposte? PROPONETELE. Che non siano il salario di cittadinanza, per favore. Nessuno ha notato quanto sia razzista questa cosa? Oppure daremo la cittadinanza a tutti quelli che bussano? E chi lo paga, il salario di cittadinanza? Le aziende stritolate dalle tasse? O i lavoratori in nero? O i neri lavoratori? L’economia ha bisogno di aziende che facciano profitto, che lo condividano parzialmente con i lavoratori, che così stimolano i consumi, eccetera eccetera. Si è ben visto dove hanno trionfato i paradigmi della sinistra. In Cina? In Urss? In Cambogia? In Venezuela? Ditelo voi… se questo post verrà pubblicato….
Nel tuo commento inviti ad abbandonare gli stereotipi, e poi sei tu il primo ad imporne, visto che non sei scampato all’ utilizzo della solita “accusa pigliatutto” (“smettiamo di essere razzisti!!!”). Quindi? Che cosa vuoi? Che si subisca e si stia anche zitti? Le critiche ci sono, perchè ci sono molte cose che non vanno, e dunque si tratta di critiche fondate. Lo so anche io, anzi lo sappiamo tutti che non bisogna fare di tutta un’ erba un fascio. Ma il fatto è che il male, i malfatti, esistono. Lo sfruttamento della manodopera immigrata a basso prezzo (a danno sia degli immigrati stessi, sia degli italiani) è una realtà. Cosa sei, anche tu uno di quelli che pensa che per esorcizzare il male basti non parlarne? Ah no, è perchè la società è cambiata. E allora? Così come è cambiata può cambiare ancora. Vuoi una proposta? Bene eccotene una : sono d’ accordo anche io che per rilanciare l’ economia si debba innanzi tutto rendere competitiva la nostra industria, che tra l’ altro presenta il tallone di Achille di essere frazionata in numerose piccole aziende, vulnerabili alla concorrenza delle multinazionali. Quindi occorrerebbe, bene o male (e studiata in modo intelligente) un minimo di politica protezionistica (o comunque favorevole) alla produzione nazionale. In secondo luogo, occorre equiparare la manodopera immigrata a quella nazionale. Il che significa che gli immigrati lavoratori non devono fare “pseudocorsi” facilitati, ma essere equiparati in tutto e per tutto ai lavoratori italiani, in modo da evitare sfruttamenti di tipo schiavistico, e concorrenza sleale. Ovviamente, occorre anche rivedere almeno un minimo la politica fiscale in tutto il suo quadro. Le proposte, come vedi, ci sono. Il fatto è – e dovresti saperlo anche tu – che le cose che ho proposto appena adesso, rientrano proprio nel quadro di quelle iniziative che governo, partiti, sindacati e palta varia NON vogliono prendere, ed è per questo che le cose non vanno avanti. Altro che dietrologie!!!
Rispondo per punturedapi…se solo tu sapessi cosa si prova sulla propria pelle la situazione precariato..andare in giro ogni giorno a suonare il campanello ad aziende per lasciare cv vitae, e le stesse aziende per colpa di politiche monetarie folli ecc sono alla canna del gas, e non ti assumono perche’ il gov. Italiano ha fatto di tutto per fare leggi sulle assunzioni contro gli italiani dai dimostrami il contrario! E’ cosi’! e gli anni passano, poi dalle aziende passi alle coop e li peggio perche’ come gli altri sciacalli di ideologia sinistroide vedono solo gli immigrati come la miglior cosa, se sapessi come ti senti a 36 anni senza lavoro quando anni fa c’era…e i miei genitori stanno male vedermi cosi’ nell’inutilita’ e lo schifo e’ che tutti capiscono la situazione e in pochi si sono ribellati finora…porca vacca..perche’ i nigeriani non se ne stanno i nigeria a lavorare? Perche’ confindustria li vede come nuovi schiavi da spremere e perche’ la chiesa li vede come nuovi cattolici da prendere per il culo…ma io non voglio tutto questo! Io sono nato qui ci sono le mie radici Ariane e nessuno a costo della guerra me le togliera’ o cambiera’! Punto!