Roma, 29 apr – Il recente sisma nepalese, le cui conseguenze in termini di perdita di vite umane sono ancora ben lungi dal dirsi concluse, è stato di notevole intensità per la regione himalayana ma in confronto ad altri sismi storici che sono avvenuti nel resto del mondo assume un’importanza di tutt’altro rilievo.
La sua intensità – corrispondente a magnitudo 7,8 – lo pone nella “parte alta della classifica” ma non tra i primi 10 più violenti della storia. Questo è dovuto alle differenze geologiche delle macrostrutture sismogeniche che danno origine ai terremoti: il terremoto del Nepal è avvenuto tra margini di placca convergenti che stanno dando luogo al sollevamento di una catena montuosa (l’Himalaya), invece i primi 10 terremoti più violenti sono avvenuti tutti in corrispondenza di zone di subduzione lungo quella che viene chiamata la “cintura di fuoco del Pacifico”, e nei primi 20 posti questa particolare genesi di terremoti rappresenta comunque la maggioranza dei casi.
Al primo posto in assoluto si trova il terremoto avvenuto il 22 maggio del 1965 in Cile con una magnitudo di 9,5. Il sisma, il cui epicentro è stato individuato nell’area di Valdivia – Puerto Montt, uccise 1600 persone e causò circa 2 milioni di senzatetto; l’onda di maremoto – altrimenti detto “tsunami”, parola giapponese che sta a significare “onda di porto” – uccise circa 230 persone in tutta l’aera dell’Oceano Pacifico dalle Filippine sino al Giappone passando per le isole Hawaii e la California. Nonostante l’enorme potenza del terremoto il numero delle vittime fu contenuto per il fatto che capitò durante il pomeriggio e soprattutto perché molte delle strutture erano state costruite con criteri antisismici.
Al secondo posto si resta nel continente americano ma questa volta è l’Alaska ad essere teatro di un catastrofico terremoto: il 28 marzo del 1964, nello stretto del Principe William si scatenò un sisma di magnitudo 9,2 che causò forse la più alta onda di maremoto che l’uomo vide mai nella sua storia recente: 67 metri all’interno del fiordo di Valdez, in Alaska, a causa dello scivolamento, dovuto alle scosse, di un versante della montagna in mare. Anche questa volta il bilancio in vite umane fu del tutto irrisorio se rapportato all’entità del sisma: 131 morti, in maggior parte a causa del maremoto; ciò lo si deve alla scarsissima densità abitativa dell’Alaska.
Al terzo posto – con una magnitudo di 9,1 – si colloca quello che forse è il più famoso evento dell’ultimo decennio, e quello che rimarrà a lungo inciso nella memoria collettiva dell’uomo per il prezzo pagato in vite umane: il sisma dell’Indonesia del 26 dicembre 2004. Quel giorno perirono circa 227 mila persone sparse in 14 differenti Stati, dal sud-est asiatico sino all’Africa orientale, a causa del maremoto tra i più violenti che storia umana ricordi: onde di marea furono registrate ovunque nel mondo, non solo nell’Oceano Indiano ma anche nel Pacifico e perfino in Atlantico.
A seguire gli altri sino al decimo posto, qui indicati in ordine di magnitudo decrescente, sempre tutti localizzati lungo la cintura di fuoco del Pacifico.
Magnitudo 9,0:
–Giappone, al largo dell’isola di Honshu l’11 marzo del 2011, che causò il maremoto che provocò l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima.
-Kamchatka (Russia) il 4 novembre del 1952
-Arica (ora in Cile) il 13 agosto del 1868
–Zona di subduzione della Cascadia, in Nord America, il 26 gennaio del 1700.
Magnitudo 8,8:
– Al largo di Bio-Bio, Cile, il 27 febbraio del 2010
– Al largo di Esmeraldas, Ecuador, il 31 gennaio del 1906
Magnitudo 8,7:
– Isole Rat, Alaska, il 4 febbraio del 1965
– Lisbona, Portogallo, il primo novembre del 1755
– Valpariso, Cile, l’8 luglio del 1730
Per incontrare in questa lista il nostro Paese bisogna scendere di molto nella lista sino ad arrivare alla magnitudo 7,9 del terremoto che colpì la costa tirrenica della Calabria, tra Cosenza e Nicotera, l’8 settembre del 1905 che fortunatamente non provocò molte vittime, circa 557.
Paolo Mauri
Ulteriori approfondimenti:
– Come nasce il terremoto in Nepal
– Perché avvengono i terremoti
– Come si misurano i terremoti