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Statua di Montanelli, vandalismo rivendicato dagli studenti di sinistra. Ecco il comunicato-delirio

by Adolfo Spezzaferro
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montanelli

Milano, 14 giu – L’atto di vandalismo contro la statua di Indro Montanelli a Milano, cosparsa di vernice rossa e oltraggiata dalla scritta “Razzista, stupratore” è stato rivendicato. In un comunicato corredato di video dell’azione, pubblicato sui social, gli studenti milanesi dei collettivi di sinistra Rsm-Rete studenti milanesi e Luma-Laboratorio universitario metropolitano affermano: “Crediamo che figure come quella di Indro Montanelli siano dannose per l’immaginario di tutti e in una città come Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, la statua di Indro Montanelli è una contraddizione che non possiamo più accettare“.

“Colonialista e schiavista, statua va abbattuta”

Sulla falsa riga dei manifestanti antirazzisti che scimmiottano il Black lives Matter e tirano giù le statue di presunti razzisti dei secoli scorsi, gli studenti (non ferratissimi in Storia, a quanto pare) scrivono che “un colonialista che ha fatto dello schiavismo una parte importante della sua attività politica non può e non deve essere celebrato in pubblica piazza”, si legge nel post a corredo del video dell’atto vandalico. “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome“, dichiarano i collettivi in merito al monumento che sorge – lo ricordiamo – dove Montanelli fu gambizzato dalle Brigate rosse nel 1977.

Il video dell’atto vandalico

La Procura di Milano aveva già aperto un’inchiesta per l’atto vandalico. gli investigatori della Digos stanno acquisendo i filmati delle telecamere di sicurezza. Nel video di 40 secondi (che potete guardare qui) si vedono alcuni ragazzi arrivare in bicicletta all’interno del parco e due di loro lanciano i barattoli di vernice rossa contro la statua, per poi scrivere con una bomboletta spray “Razzista, stupratore”. “Con questo gesto vogliamo inoltre ricordare che, come ci hanno insegnato e continuano a insegnarci movimenti globali come Non Una Di Meno (l’8 marzo 2019 le femministe avevano già imbrattato la statua, ndr) e Black Lives Matter, tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro. Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare, lo cambieremo”, si legge sempre nel comunicato, sempre più, delirante.

“Non si possono venerare personaggi schiavisti, colonialisti, misogeni, fascisti e razzisti”

Nel lungo post, i membri di Rsm-Lume ritengono che Montanelli “oltre ad aver portato avanti una strenua campagna di apologia del fascismo, si arruolò volontariamente durante la campagna etiope, una campagna colonialista e schiavista. Qui comprò una ‘faccetta nera’ di nome Destà, una ragazza etiope di soli 12 anni, che usò senza ripensamenti come un vero e proprio giocattolo sessuale”. In conclusione, “non possiamo accettare che vengano venerati come esempi da imitare personaggi che hanno fatto dello schiavismo, del colonialismo, della misoginia, del fascismo e del razzismo una mentalità con ben pochi ripensamenti“, affermano convinti gli studenti a proposito di Montanelli, con poche idee ma confuse, come si suol dire.

Sala: “La statua deve rimanere lì”

Per tutta risposta il sindaco dem di Milano, Giuseppe Sala, fa sapere che “la statua di Montanelli deve rimanere lì”, dicendosi tuttavia “disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo e sul tema Montanelli. Quando volete”. Sala sottolinea: “Noi, quando giudichiamo le nostre vite, possiamo dire la nostra è senza macchie, senza cose che non rifarei? Io metto le mani avanti, la mia vita no. Ho fatto errori e cose che vorrei non aver fatto. Ma le vite vanno giudicate nella loro complessità. Per tutti questi motivi penso che la statua debba rimanere lì“.

La condanna (quasi) unanime della politica

Intanto l’atto vandalico contro la statua del celebre giornalista è stato condannato da vari esponenti della politica. A cominciare dal presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, anche lui vittima di una serie di messaggi e scritte corredate da falce e martello. “Sono sotto scorta da qualche settimana a causa dell’odio politico che ha attaccato la Lombardia – fa presente in un post -, quello sciacallaggio che ha cercato di infangare la mia giunta proprio nel momento in cui il fronte della pandemia richiedeva più attenzione”. “Riscontro un clima irrazionale – è l’avvertimento di Fontana -, pericoloso per la nostra democrazia, qualcosa nel Paese rischia di naufragare: la ragione“. Anche il Pd stigmatizza l’atto di vandalismo come “sempre intrinsecamente e culturalmente squadrista. Compiuto nell’anonimato, di nascosto, oltraggiando spazi e beni pubblici, portando violenza”. “Montanelli ha fatto la storia del giornalismo e forse anche un po’ del Paese”, fa presente la capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini, che aggiunge: “La furia iconoclasta dei presunti anti-razzisti è solo l’altra faccia dell’intolleranza e del totalitarismo fintamente democratico”.

Adolfo Spezzaferro

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11 comments

Marco Fabiani 14 Giugno 2020 - 5:17

Antifa, BLM, centri sociali, ANPI, sardine, sentinelli ecc. Sono tutti uguali, la stessa identica cosa, e vanno tutti considerati per ciò che sono: organizzazioni sovranazionali terroristiche, che godono di appoggi politici e finanziamenti ad altissimo livello, e come tali andrebbero trattati. Essendo una chiara minaccia per la sicurezza nazionale se ne dovrebbero occuparsene i militari. Dovrebbero essere arrestati tutti in massa, loro e che li fiancheggia, li finanzia, e gli fornisce supporto logistico. Il posto che compete a questa feccia è uno solo: la galera col 41-bis.

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Alceste de Ambris 14 Giugno 2020 - 8:56

concordo ampiaemnete sul commento del sig.Fabiani: è in atto un riasssetto geopoliticiosociale allo scopo di creare uan società comunistica

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Tommaso Bisi Griffini (lodi) tel. 348 32 27 606 14 Giugno 2020 - 10:26

bisogna obbligare questi stupidi comunisti a leggere almeno due volte tutti i libri di montanelli. magari guariscono dal coronavirus che hanno nel cervello.

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Ermanno 14 Giugno 2020 - 10:54

Il grande Montanelli, verso la fine della sua vita anche giornalistica, fu espropriato del suo Giornale dalla famiglia del miliardario pelato di Arcore, mentre alcuni pennivendoli ben prezzolati passarono dalla sinistra estrema radical chic salottiera a dirigere i “telegiornali” del biscione…. Strani casi della vita 🤔

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Cristian 15 Giugno 2020 - 10:02

Beh più che la statua ,il problema è il passato coloniale del paese….tutto il mito italiani brava gente è in quei tempi ,una grossa cazzata, vefi la fine di Omar Al Mukhtar

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