Roma, 25 feb – Occhi puntati sul voto della Sardegna, che se la prende davvero troppo comoda per lo spoglio. A oltre 12 ore dalla chiusura delle urne (lo spoglio è cominciato alle 7) si hanno pochissimi seggi scrutinati. Per adesso, comunque, è in testa il candidato del centrodestra.
La causa del ritardo è la legge elettorale sarda
Il ritardo si deve al fatto che la Regione ha deciso che i risultati dei Comuni saranno comunicati solo in forma aggregata: i Comuni con massimo 10 sezioni forniranno il dato solo una volta concluse le operazioni (100%), quelli tra 11 e 30 sezioni quando sarà raggiunto il 50% dello scrutinio, mentre per i centri maggiori quando si arriverà al 25%.
Come se non bastasse, si presenta la necessità di scrutinare ogni scheda contestualmente per i voti per il presidente e per i voti di lista, procedura lunga e complicata dal fatto che la legge elettorale sarda prevede il voto disgiunto. Insomma, si può votare per un candidato presidente e una lista che non lo sostiene, e le preferenze, con controllo di genere: se la seconda preferenza è data a un candidato dello stesso sesso del primo, va annullata la seconda e non la prima.
In testa Solinas (centrodestra)
Comunque, quando sono state scrutinate 28 sezioni su 1840 il candidato di centrodestra Christian Solinas è in testa con il 47,3%, seguito dal candidato di centrosinistra Massimo Zedda, al 35%. Fermo al 10,5% Francesco Desogus, candidato del Movimento 5 Stelle.
Quindi i primi dati ufficiali conclamano quelli degli exit poll: i 5 Stelle, che alle Politiche di marzo avevano preso il 40%, sono letteralmente crollati.
Adolfo Spezzaferro