Roma, 13 nov – “Natale non può essere come Ferragosto“. Massimo Galli torna all’attacco e rovina le feste agli italiani in largo anticipo. Le vacanze natalizie? “Sarebbe meglio passarle su Skype – dice il primario del Sacco di Milano che purtroppo non ha rispettato la promessa di non intervenire più in pubblico – ci ritroviamo in questa situazione terribile per colpa di un Ferragosto sciagurato“, rincara la dose.
Per il primario del Sacco l’ideale sarebbe festeggiare in videochiamata
Intervenuto a Mattino Cinque su Canale 5, Galli afferma convinto che l’ideale sarebbe festeggiare il Natale in forma virtuale: “Se vogliamo uscirne per Pasqua – sostiene – i regali dovrebbero essere acquistati esclusivamente su Internet, il cenone dovrebbe avvenire in gruppi ristretti magari collegandosi in videochiamata. Dobbiamo aver pazienza, tutelare gli anziani e farci gli auguri il più possibile a distanza”. L’immunologo, da sempre molto pessimista sull’andamento dell’epidemia, con punte di catastrofismo, adesso ha il pallino del Natale, e da giorni lancia l’allarme: “Se noi affrontiamo il prossimo Natale e il prossimo Capodanno con lo stesso spirito con cui abbiamo affrontato Ferragosto, non ne usciamo più. Perché se anche ipoteticamente chiudessimo tutto adesso per 3-4 settimane e riaprissimo a Natale, è evidente che la riapertura non sarà quella che può consentire alle persone di andare per grandi cenoni e grandi veglioni”. Il divertimento, la spensieratezza, festeggiare in famiglia andrebbero aboliti, a sentir lui. “Abbiamo fatto in modo che il Ferragosto, e lo uso come simbolo di festa, sia diventato un elemento di grande amplificazione dell’infezione? Purtroppo sì. Ora, Natale e Capodanno sono due grandi feste. Dovremmo tutti abituarci all’idea che al sacrificio, anche pesante – è il monito di Galli – non può seguire il liberi tutti almeno fino a che il benedetto vaccino, mi auguro, ci tolga dai piedi il problema”.
Governo chiede di festeggiare solo con i parenti più stretti. Ma il problema sono gli spostamenti
Anche il governo – dopo il consueto pessimismo di Ricciardi – per bocca del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, invita i cittadini a un “Natale diverso quest’anno, solo con i parenti più stretti”. “Quelli di primo grado, fratelli e sorelle“, precisa il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa. Il problema sono le restrizioni in vigore (che potrebbero ulteriormente inasprirsi): anche con un cenone limitato ai parenti più stretti, con il coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5, sarebbe impossibile festeggiare la vigilia aspettando come da tradizione la mezzanotte. Per non parlare delle zone rosse, praticamente in lockdown, dove gli spostamenti sono vietati. Il governo quindi deve prendere in considerazione la possibilità di allentare le restrizioni, magari confortato da un miglioramento della curva dei contagi. Miglioramento più che possibile, vista l’attuale situazione di semi-lockdown con l’Italia spaccata in tre fasce di rischio e intere regioni confinate.
Adolfo Spezzaferro
6 comments
Diceva che non lo avremmo più visto in tv, è più presente di prima. E comunque la situazione potrebbe migliorare, dovrebbe smetterla con queste dichiarazioni esagerate. Mette solo paura alle persone, invece di calmarle e dire chiaramente che dal Covid si guarisce!
Se avessimo ascoltato più quelli come lui e meno gli zangrilli parlanti forse staremmo meglio. Come infezioni e come economia.
Per Natale tacchini ripieni e Galli al forno con le patate.
Scusate.
Galli minuscolo.
Colpa del correttore automatico.
Vecchia cariatide medicale che si nasconde dietro la tecnologia. E non è il solo… Trucchi vecchi, parassiti!
Benedetto vacino?! Maledetta Cina maoista, post maoista, comunque fase ignobile del capitalismo finanziario, pure monco! Come il suo sino-virus!
Il vero problema non è il Covid… che, dati alla mano (seri e seriamente analizzati), risulta essere un’epidemia molto meno catastrofica di quanto vorrebbero farci credere (e ci riescono, tramite l'”informazione” uniforme e deliberatamente terrroristica dei media di regime, cioè praticamente tutti). Il vero problema è il progetto di ingegneria sociale in essere, veicolato dalla svolta autoritaria di tutti i principali governi europei (zona UE) ed extra-europei. Questo progetto risponde alle esigenze di dominio del turbo-capitalismo finanziario globale e dei settori economici che fanno capo all’hi-tech, alle telecomunicazioni, all’e.commerce, alle multinazionali del farmaco e delle bio-tecnologie, Un disegno che farà molte “vittime”, che pagheranno i ceti popolari e i ceti medi, le piccole e medie imprese, il grosso dell’attuale mondo dei produttori. Lo sconquasso che ne conseguirà (che ne consegue, già oggi) dovrà essere “governato”. L’attuale svolta autoritaria globale, che devasta sovranità storiche, identità millenarie e diritti, ci racconta il modo…