Roma, 10 lug – Mini rimpasto nel governo verdegiallo. Lorenzo Fontana è il nuovo ministro per gli Affari europei. Il premier Giuseppe Conte ha accettato la proposta del vicepremier Matteo Salvini: si riempe così quella casella del governo lasciata vuota da Paolo Savona approdato alla presidenza della Consob. Fontana, a sua volta però, ha lasciato il ministero per la Famiglia. Il suo incarico quindi passa ad Alessandra Locatelli, deputata della Lega nonché vicesindaco di Como, membro della commissione Affari sociali alla Camera.
Il neoministro: “Non siamo un Paese di serie B”
Fontana, dopo la nomina in pectore (il giuramento si terrà al Quirinale alle 18 di oggi), ha mandato un messaggio a Salvini: “Sono molto contento. Ringrazio chi ha fatto il mio nome“. Fontana poi ha spiegato quale sarà il suo primo passo da ministro per gli Affari Ue: “Penso che la prima cosa sia capire come si sta strutturando la commissione Ue. Ci sarà da fare un dialogo profondo con tutti i Paesi per capire quale sarà la maggioranza. A me piacerebbe già che non si parlasse più di cordone sanitario perchè la ritengo una cosa insultante per il nostro Paese“. Pertanto, auspica l’esponente leghista: “Dobbiamo vedere se c’è la possibilità di non considerarci un paese di serie B”. Il neoministro parla anche degli equilibri nella prossima Commissione Ue. Sull’ipotesi Giorgetti commissario ha le idee chiare: “Vediamo di trattare. Sarà un’azione di governo. Certamente lui ha ottimi rapporti a livello internazionale, è molto bravo e saprebbe farsi ascoltare”.
M5S: “Nuovo ministro si impegni per cambiare subito le regole di Dublino”
Subito dopo la nomina di Fontana, il Movimento 5 Stelle incalza l’alleato di maggioranza: “Da quel che apprendiamo alla Lega andrà il nuovo ministro italiano per gli Affari europei. Ci aspettiamo presto dei risultati. A Bruxelles c’è molto da fare, si impegni per cambiare subito le regole di Dublino. Bisogna da subito impegnarsi per superare il principio di chi prima accoglie i migranti poi gestisce. Ora i fatti“.
Pd: “Lega e M5S d’accordo in stile Prima Repubblica”
Tra le opposizioni, il Partito Democratico critica duramente le nuove nomine: “Tanto tuonò che piovve: Lega e M5S si accordano per un rimpasto in stile Prima Repubblica per continuare a vivacchiare e a gestire l’ordinario senza affrontare i nodi reali della politica economica del Paese e della crescita azzoppata dalle loro scelte sbagliate. Altro che cambiamento”, afferma in una nota il coordinatore della segreteria nazionale Pd Andrea Martella.
Adolfo Spezzaferro