Napoli, 14 gen – “Sono stata stuprata da Salvini”: Valentina Nappi accompagna con questa provocatoria didascalia una foto – invero pudica – sul suo profilo Instagram.
L’incipit “scandaloso” però non nasconde altro che una predica al governo del vicepremier. “Salvini ha riabilitato la peggiore cultura identitaria nazionalista, quella rappresentata dalla triade Dio-Patria-Famiglia”. Ma non finisce qui. La giovane interprete di film hard ha qualcosa da dire anche su come Matteo Salvini affronta il problema degli immigrati: “Non so voi, ma questa io la chiamo cultura di sapore fascista. Ed è uno stupro culturale di proporzioni immani”.
La procace campana, che spesso ha accompagnato la carriera da porno attrice a velleità culturali e filosofiche, attribuisce a Salvini tutto ciò che di male c’è nel Paese o, per meglio dire, tutto ciò che secondo il suo pensiero penalizza la nostra nazione: “Io non voglio vivere in un paese con una cultura ufficiale unica, cattolica di destra, nazionalpopolare. Io voglio vivere in un paese ateo, multietnico, con un’identità culturale che affondi le proprie radici nell’Illuminismo e nel marxismo più illuminato”.
Nonostante le opere cinematografiche a cui partecipa siano spesso prive di significativi dialoghi e sceneggiature, la Nappi sembra non apprezzare la “lingua” populista e sbrigativa della politica odierna e continua: “Il linguaggio grezzo, i modi spicci e i toni al limite del violento, invece, ci riportano a una cultura tribale che produce una violenza contro il diverso simile a quella che si dà in molte specie di primati non umani”.
E chiosa in maniera eclatante proprio come ha iniziato: “Rispetto a tutto ciò, il genocidio è qualcosa di differente solo per grado”. Non c’è che dire, la signorina Nappi di finali ad effetto se ne intende.
Ilaria Paoletti
11 comments
Think-tank…..vulvare.
insomma, un’incipit-shock per introdurre un discorso sconclusionato intriso delle solite banalità… cosa non si fa per 1 minuto di visibilità
A qualcuno interessano le opinioni di questa busona?
[…] e nicchia. Brindisi, uno dei presentatori, cerca di difendere l’attrice osé e commenta: “Quella della Nappi era una provocazione, ha usato una metafora perché voleva far parlare”. Ma Sgarbi non ci sta e puntualizza ancora sul […]
[…] Brindisi, uno dei presentatori, cerca di difendere l’attrice osé e commenta: “Quella della Nappi era una provocazione, ha usato una metafora perché voleva far parlare”. Ma Sgarbi non ci sta e puntualizza […]
[…] Nappi di occuparsi di ciò che concerne il suo lavoro, e di risparmiare agli italiani le sue sguaiate boutades su politica e tematiche sociali, con predilezione (ma sarebbe meglio chiamarla ossessione) per il ministro dell’Interno Matteo […]
[…] occuparsi “di ciò che concerne il suo lavoro”, e di risparmiare agli italiani le sue imbarazzanti boutade su politica e tematiche sociali, con predilezione (ma forse sarebbe meglio chiamarla ossessione) per il ministro […]
[…] Nappi di occuparsi di ciò che concerne il suo lavoro, e di risparmiare agli italiani le sue sguaiate boutades su politica e tematiche sociali, con predilezione (ma sarebbe meglio chiamarla ossessione) per il ministro dell’Interno Matteo […]
[…] la pornostar replica: “Guarda che il mondo è molto meno sicuro per un uomo che per una donna”. La star dell’hard spesso e volentieri dice cose ben “peggiori”, solo che non toccando argomenti politicamente corretti, i warriors di Twitter non la considerano. […]
[…] la pornostar replica: “Guarda che il mondo è molto meno sicuro per un uomo che per una donna”. La star dell’hard spesso e volentieri dice cose ben “peggiori”, solo che non toccando argomenti politicamente corretti, i warriors di Twitter non la considerano. […]
[…] pornostar replica: “Guarda che il mondo è molto meno sicuro per un uomo che per una donna”. La star dell’hard spesso e volentieri dice cose ben “peggiori”, solo che non toccando argomenti politicamente corretti, i warriors di Twitter non la considerano. […]