Roma, 25 feb – Se Giuseppe Conte se la prende con gli ospedali lombardi per presunti “protocolli non rispettati” nel tentativo di scaricare le responsabilità per l’epidemia da coronavirus, scatenando l’ira sacrosanta della Regione Lombardia, Matteo Salvini difende quelli che non esita a definire “eroi italiani”, ossia medici, infermieri, personale sanitario, che “nel silenzio si stanno spendendo per contenere e combattere l’emergenza, mettendo a rischio la loro stessa incolumità”. Il leader della Lega esprime sostegno anche ai governatori ed agli amministratori regionali e locali che sono finiti nel mirino delle accuse del premier. E poi passa all’attacco dei giallofucsia. Sui governatori del Nord “qualcuno – incalza Salvini in un messaggio sui social – senza alcuna riconoscenza e per lavarsi la coscienza vuole far ricadere colpe e responsabilità. A tutti loro un grazie, forza, ce la faremo”.
“Servirebbero dieci miliardi di sostegno a famiglie e imprese”
Salvini, in una conferenza stampa al Senato per fare il punto sull’emergenza coronavirus, espone alcune cifre allarmanti. “Il solo comparto del turismo – fa presente – accusa l’80 per cento di presenze in meno. Venti milioni di euro servono forse a una parte della popolazione di Codogno”. Ma questi sono spiccioli, purtroppo. Secondo le stime fatte dalla Lega, infatti, servirebbero “dieci miliardi” di sostegno a famiglie e imprese.
“Al premier arrivati segnali di maggior cautela anche da piani ben superiori”
L’emergenza va affrontata in modo adeguato, sottolinea. “Mi interessa solo che si diano risposte a coloro che aspettano risposte. Tenete presente, a proposito di Lombardia e di risposte efficaci, che ai numero del soccorso sono arrivate più di un milione di telefonate”, rivela. “Stiamo parlando di numeri impensabili. A livello centrale, mi aspetto la risposta che mandi più medici, infermieri, più ‘risponditori’ al telefono e non qualcuno che di notte dica che è colpa dei medici lombardi, perché siamo su due piani diversi”, precisa. “Su questo – scandisce Salvini – mi risulta che al presidente del Consiglio siano arrivate rimostranze, non solo dai sindaci e dai governatori, ma sia arrivato un segnale di maggior cautela anche da piani ben superiori“.
“Decalogo Lega per l’emergenza che metteremo a disposizione del governo”
Inoltre, spiega l’ex ministro dell’Interno, la Lega ha allestito “un decalogo che metteremo a disposizione del governo, perché nonostante l’atteggiamento sgradevole di qualcuno che cerca nemici in casa altrui, è un momento in cui la popolazione ci chiede proposte. Verranno consegnate al governo e io personalmente le consegnerò previa telefonata. Speriamo che il governo non metta in quarantena le proposte della Lega, siccome vengono da noi…”.
“Il premier vuole chiamarmi? Lo faccia al numero giusto”
Il leader del Carroccio replica anche alle accuse del premier Conte, che aveva fatto sapere di averlo contattato senza mai ricevere alcuna risposta: “Il presidente del Consiglio, se volesse chiamare un senatore, avrebbe la facoltà di farlo. Basta che telefoni, o mandi un whatsapp, al numero giusto…“.
Adolfo Spezzaferro