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Coronavirus, le Marche ribelli contro Conte: “Impugna l’ordinanza? Andiamo avanti lo stesso”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 26 feb – Si acuisce lo scontro tra Giuseppe Conte e il governatore delle Marche Luca Ceriscioli, del Pd, che ha deciso la chiusura di scuole e università fino al 4 marzo anche se nella sua regione non ci sono per ora casi accertati di coronavirus. Il premier ha scelto la linea dura per impedire altre fughe in avanti – visto il clima di tensione con altre regioni -, annunciando che impugnerà il provvedimento. Ma Ceriscioli, presidente di una Regione che – lo ricordiamo – andrà al voto in primavera, non ci sta a fare dietrofront. Anche perché proteggere i suoi corregionali anche a costo di sfidare Roma è un’ottima mossa elettorale, considerata ls psicosi da coronavirus. Ecco perché a Circo Massimo su Radio Capital afferma: “Noi andiamo avanti. Se la mia sia una sfida al governo, non dipende certo da me“.

“Abbiamo avuto casi al confine, a Cattolica, dovevamo applicare misure prevenzione”

Poi il governatore spiega il perché della sua scelta: “Conte ci aveva assicurato un coordinamento nazionale che desse regole uniformi a tutti gli enti locali. Ma queste linee omogenee alla fine non si sono viste. Così abbiamo deciso di accelerare. Abbiamo avuto casi al confine, a Cattolica, e quindi diventava ingiustificato non applicare quelle misure di prevenzione indicate dai tecnici della nostra regione. Il governo ha perso un’occasione per individuare una strategia uguale per tutti da seguire”.

“Il premier facesse pace con se stesso”

Insomma, Ceriscioli va all’attacco del governo giallofucsia: “Ho l’impressione che Conte faccia fatica a dare a tutto il territorio nazionale indirizzi omogenei. Tutte le regioni hanno pari dignità e noi amministratori abbiamo pari responsabilità. Lo stesso decreto del governo dà più potere alle regioni. Ora Conte se lo vuole riprendere: facesse pace con se stesso, noi non possiamo star dietro a questa schizofrenia“.

“Conte impugna la nostra decisione? Sarà l’occasione per vedere chi ha fatto bene”

Circa il fatto che Conte impugnerà l’atto delle Marche, il governatore è sicuro: “Sarà l’occasione per vedere chi ha fatto bene, se noi o il governo a opporsi. Noi andiamo avanti, anzi credo che sia utile per tutti portare fino in fondo questo percorso sia per la salute dei marchigiani sia per invitare il governo a tenere comportamenti più coerenti”, conclude Ceriscioli a Radio Capital.

Dopo lo scontro di ieri mattina tra il governatore della Lombardia Attilio Fontana e Conte, rimane alta la tensione tra governo centrale e Regioni. Anche e sopratutto per via dello scaricabarile tentato in primis dallo stesso presidente del Consiglio circa le responsabilità della diffusione dell’epidemia.

Adolfo Spezzaferro

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Sergio Pacillo 26 Febbraio 2020 - 11:21

Non servirebbe a nulla chiudere le porte della stalla dopo che i buoi sono scappati.

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