Strasburgo, 5 lug – Alla fine il Parlamento europeo ha votato contro l’avvio dei negoziati fra Europarlamento, Consiglio e Commissione Ue sulla proposta di direttiva per la riforma del copyright online. La misura di protezione dei diritti d’autore sulla rete oggetto di molte critiche da parte di chi – Lega e M5S in testa – la ritiene una censura preventiva, un bavaglio. Il testo tornerà a essere esaminato e votato dalla prossima sessione plenaria del Parlamento Ue a settembre.
L’Italia si era presentata divisa al voto sulla nuova direttiva. Se la maggioranza di governo gridava al “bavaglio”, il Pd difendeva il pacchetto, cercando di smontare “le bugie che stanno circolando sul provvedimento”. L’ultimo intervento del Parlamento europeo in materia risale al 2001. In effetti è ora che l’Ue riveda le norme in funzione dello sviluppo delle nuove tecnologie. Ma da qui a limitare e “pilotare” la diffusione dei contenuti online ce ne passa. In effetti, quello che si rischia è un controllo preventivo dei contenuti, con l”inserimento di filtri e limiti vari alla libertà d’espressione in rete. Al centro della discussione è l’articolo 13 della bozza che secondo Lega e M5S censurerebbe gli utenti in rete mentre per il Pd garantirebbe i legittimi titolari di opere protette dal diritto d’autore.
Per il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, “Oggi è un giorno importante, il segno tangibile che finalmente qualcosa cambia: il Parlamento ha smontato l’impianto della direttiva bavaglio. Il segnale è chiaro: nessuno si deve permettere di silenziare la rete e distruggere le incredibili potenzialità che offre in termini di libertà d’espressione e sviluppo economico”.
Sulla stessa linea il vicepremier e ministro del Lavoro Matteo Salvini. Intervenuto prima del dibattito a Strasburgo con un tweet: “Oggi il Parlamento europeo potrebbe imporre nuove barriere, filtri e restrizioni alla rete, cercando di imbavagliare noi, ma soprattutto voi! Viva Internet libero! E pieno supporto a Wikipedia per l’azione di forza“. E in un video Salvini spiega che “parte della rivoluzione che stiamo facendo è anche grazie alla rete” ed è per questo che “qualcuno in Europa la vuole imbavagliare. Occhio, teniamo le orecchie aperte” perché vogliono che “torniate a informarvi solo sulle radio ufficiali, le tv ufficiali e i giornaloni ufficiali alla Repubblica. Un bacione a Repubblica e l’Espresso che sono divertentissimi. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli”.
Infine, per Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia e membro della commissione Cultura a Montecitorio “l’obiettivo che intende perseguire la nuova normativa Ue sul copyright è quello di garantire i diritti senza bloccare l’innovazione. Stiamo chiedendo regole a tutela del milione di lavoratori dell’industria culturale e creativa italiana. la commissione Ue ha già chiarito che Wikipedia non sarà toccata dalle nuove regole che invece colpiranno la pirateria su Internet. spiace che il ministro Salvini non sia d’accordo nell’avere delle regole che disciplinano e tutelano il frutto del proprio lavoro”.
Adolfo Spezzaferro
Copyright online, Europarlamento rimanda tutto a settembre. Esultano Lega e M5S
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