Roma, 10 set – L’inchiesta “Angeli e Demoni” sugli affidi illeciti in Val d’Enza, vede come indagate 29 persone. Cinque di queste, tra cui il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, sono di nuovo al centro dei fascicoli della procura di Reggio Emilia con l’accusa di abuso di ufficio. Stando a quanto riferito dalla Gazzetta di Reggio, il sostituto procuratore Valentina Salvi ha infatti presentato ricorso su una vicenda relativa a una serie di incarichi di difesa dei minori in affido. Per i cinque indagati a giugno erano già stati chiesti gli arresti domiciliari, ma il gip Luca Ramponi li aveva negati.
Una decisione che adesso è stata impugnata e il 16 settembre è attesa la decisione del tribunale del Riesame di Bologna. Le cinque persone coinvolte sono: la dirigente del servizio sociale Federica Anghinolfi, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti (nello specifico ruolo di delegato alle Politiche sociali dell’Unione), l’avvocato Marco Scarpati, l’istruttore direttivo amministrativo del servizio sociale Barbara Canei e la responsabile dell’ufficio di Piani dell’Unione, Nadia Campani. Il sostituto procuratore Valentina Salvi ha chiesto per ciascuno di loro gli arresti domiciliari.
Nello specifico, come riportato dalla Gazzetta di Reggio, il sindaco di Bibbiano e Nadia Campani erano in “costante raccordo con la Anghinolfi e pienamente consapevoli della totale illiceità del sistema, disponevano la sistematica attribuzione di tutta la materia legale relativa ai minori affidati al servizio sociale a un singolo soggetto”. Mente l’avvocato Marco Scarpati avrebbe ottenuto un ingiusto vantaggio dagli incarichi affidatigli dall’Unione in continuità, soprattutto quelli ottenuti per quasi 15mila euro fino al 2015.
Alessandro Della Guglia