Roma, 19 ott – Le regioni devono partire con i lockdown perché c’è il rischio di una terza ondata dell’epidemia da coronavirus. Walter Ricciardi è incontenibile e con il consueto allarmismo ora agita lo spettro del confinamento inevitabile. Proprio a ridosso del nuovo Dpcm che scongiura tale rischio. “In alcune regioni ormai è troppo tardi perché fronteggiano una crescita esponenziale del contagio. Non possono più basarsi sul tracing, devono fare chiusure. Altrove però il tracciamento va potenziato: c’è la prospettiva di una terza ondata“, Così il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, in una intervista a Repubblica, si dice convinto che bisogna partire al più presto con le chiusure.
“Servono chiusure mirate, con precisione chirurgica”
Per Ricciardi nelle regioni più in difficoltà “vanno fatte chiusure mirate, con precisione chirurgica. In questa fase non ha senso muoversi a livello regionale ma metropolitano, provinciale, comunale. Non è più il momento di lockdown generalizzati. Ma i governatori devono assumersi le loro responsabilità. Ad alto rischio ora ci sono Milano e Napoli ma anche Roma, tra un po’, potrebbe essere nella stessa situazione”, dice l’ex attore che questo inverno nel pieno dell’emergenza si era spacciato per membro dell’Oms salvo poi essere stato smentito dalla stessa organizzazione internazionale.
Il consulente di Speranza pessimista pure sul vaccino
Il consulente di Speranza è pessimista anche sul fronte del vaccino. “Non è più certo” che arriverà a dicembre, “anzi: l’Ema, l’ente regolatorio europeo, ha detto che sarebbe un miracolo se lo avessimo nel 2020, tenendo conto dei tempi dell’autorizzazione, che anche se accelerata deve garantire qualità e sicurezza. Arriverà di certo ma adesso non sappiamo quando”, avverte Ricciardi.
“Comincerei a preoccuparmi per Roma”
E’ senza freni l’ex presidente dell’Istituto superiore di sanità: anche ad Agorà su Rai3 ribadisce che “le misure prese vanno bene per il Paese in genere, ma ci sono aree in cui la curva del contagio è esponenziale e lì servirebbero interventi proporzionali, mirati, chirurgici”. “Non parlerei ad esempio di Lombardia, ma di Milano – prosegue – non di Campania ma di Napoli. E comincerei a preoccuparmi per Roma“.
“Trasporti? Momento tipico di contagio”
In conclusione, Ricciardi semina il panico anche sul fronte dei trasporti. “Sicuri? Se la ministra De Micheli parla dell’alta velocità ha ragione, se si riferisce al trasporto pubblico locale no“, precisa sempre ad Agorà. “Abbiamo sempre detto che su bus e metro la capienza non doveva andare oltre il 50%, e invece poi si è derogato all’80 – fa presente -: ma a bordo è uno dei momenti in cui si è più a contatto e anche l’uso della mascherina protegge gli altri ma non se stessi. E’ un momento tipico di contagio“.
Ricciardi insomma rifila agli italiani la consueta dose di catastrofismo, parlando pure di terza ondata dell’epidemia, quando i numeri attuali dimostrano che a fronte di un aumento dei positivi – dovuto ai tamponi a tappeto – i sintomatici e i soggetti ricoverati sono una percentuale molto bassa.
Adolfo Spezzaferro
4 comments
Chissà la quarta!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Ma quando questo imbecille ignorante bastardi comunista la finisce di sparare cazzate? A quando la rivoluzione? Svegliaaaaa italiani svegliaaaaa
Ma quando questo bastardi ignorante lurido viscido verme la finisce di sparare cazzate? A quando la rivoluzione armata? Svegliaaaaa italiani svegliaaaaa.
[…] “Arriva la terza ondata, bisogna chiudere”. Ricciardi lancia l’ennesimo allarme […]