Bologna, 28 gen – Come era prevedibile, Matteo Salvini finirà in tribunale per la sua citofonata elettorale a Bologna. “Stiamo agendo in tutte le sedi competenti perché riteniamo che il nostro assistito abbia subito una grave violazione della sua privacy, della reputazione, della dignità e della vita privata“. Così Cathy La Torre, l’avvocato che difenderà il ragazzo di 17 anni del Pilastro di Bologna, spiega così la decisione di passare alla vie legali dopo che, il 21 gennaio, il leader della Lega è andato a suonare al citofono di casa sua, chiedendo se lì abitava uno spacciatore, con tanto di video pubblicato su Facebook e poi rimosso per “incitamento all’odio”.
“Agiremo come avremmo agito nei confronti di qualsiasi cittadino”
Questi i fatti. Alla vigilia delle elezioni in Emilia Romagna, l’ex ministro dell’Interno, spinto da una residente del quartiere che gli ha indicato il luogo e il cognome sul campanello, aveva citofonato a una famiglia di origine tunisina, chiedendo: “Ma lei spaccia?”. La Torre, che è una attivista Lgbt che da tempo ha preso di mira l’ex ministro dell’Interno, ci tiene a sottolineare che quella della causa non è stata un’iniziativa presa nei confronti di Salvini in quanto personaggio pubblico e figura istituzionale, ma “agiremo come avremmo agito nei confronti di qualsiasi cittadino“. Al momento – a quanto pare – l’intenzione è quella di intentare una causa civile e non di presentare una denuncia penale.
Adolfo Spezzaferro
6 comments
Mi interesserebbe conoscere la risposta.
causa civile ? causa civile ? ma non è che non si vuole andare in aula in un procedimento penale vero e proprio,ove magari la vita del giovane verrebbe passata ai raggi X, per cercare invece una più innocua via di risarcimento extragiudiziale per tenersi così ben lontani dalle aule di un Tribunale,con i rischi connessi ?
non sto affermando che il giovane abbia nulla da nascondere,sia ben chiaro.
Una notizia rinfrescante, specie perché Salvini dovrà pagare un sacco di soldi
La Torre denuncera anche tutti gli spacciatori di zona? Altrimenti qualcosa non quadra…!
Se ci sono “prove provate”, potrebbe seguire pure una denuncia per protezione indebita di spacciatore…
Se ti suonano alla porta e ti truffano invece non può fare niente nessuno. Come mai? Ovviamente senza menzionare gli zingari, quelli non si toccano.