Roma, 13 gen – Scontro Regioni-governo sul bollettino Covid: per gli amministratori locali gli asintomatici non vanno contati, bisogna tenere conto soltanto di chi ha sintomi e dei ricoveri. Nel conteggio giornaliero serale dei positivi, che in tanti ritengono che scateni un infondato allarmismo, devono essere segnalati soltanto i soggetti sintomatici. Che oggi sono meno del 30% dei positivi. Stesso discorso per i ricoveri: i governatori chiedono che sia ben distinto chi finisce in ospedale per altre patologie e soltanto successivamente scopre che è positivo da chi viene ricoverato per Covid.
Scontro Regioni-governo: “Stop al conteggio degli asintomatici nel bollettino Covid”
Stop al tamponificio: è la richiesta delle Regioni. Snellire inoltre le norme per gli asintomatici. Ancora, togliere il tampone di fine quarantena per chi non ha sintomi e rivedere le regole per le scuole elementari. Più in generale, considerato l’alto tasso di vaccinazione della popolazione, si devono allentare alcune restrizioni. Come quelle sulla capienza dei mezzi pubblici. Insomma, secondo gli amministratori locali non bisogna rimanere vittime del sistema dei colori delle regioni. Anche perché con il super green pass che taglia fuori da praticamente tutto i non vaccinati, tante restrizioni sono obsolete. Il Cts dal canto suo annuncia che domani rivedrà i criteri su cui si basano le misure anti Covid.
“Stop al tamponificio, test solo a chi sta male”, “Distinguere tra ricoverati per Covid e quelli con Covid”
“Stop al tamponificio, si facciano i test solo a chi sta male“, è la richiesta del governatore ligure Giovanni Toti. Dal Lazio invece arriva la proposta di ridurre l’isolamento a 5 giorni. La Lombardia intanto si muove in autonomia: “Per dare una rappresentazione più realistica della pressione sugli ospedali“, distinguerà tra ricoverati per Covid e quelli con Covid. Ancora, sempre in Liguria, l’assessore ai Trasporti chiede che la capienza dei bus resti all’80 per cento (e non scenda al 50). Con le scuole aperte, non sarebbe sostenibile. Per garantire l’efficienza del trasporto pubblico anche dovendo mantenere il distanziamento, poi, le Regioni chiedono di sbloccare al più presto i fondi stanziati nel 2021 per potenziare il servizio. Anche perché hanno riaperto le scuole.
“I positivi asintomatici con terza dose non devono fare la quarantena”
Per quanto riguarda le norme sull’isolamento, bisognerebbe allinearle a quanto stabilisce il Centro europeo per il controllo delle malattie. Ossia deve scattare solo in presenza di sintomi o comunque di segni compatibili con il Covid. “Per come la vedo io – dice Alessio D’Amato, assessore alla Salute del Lazio – dovremmo fare come negli Usa, dove i Centri per il controllo delle malattie hanno detto che il positivo asintomatico, se ha la terza dose, non deve fare la quarantena. In questa fase dobbiamo semplificare”.
“Ricoverare nei reparti Covid solo chi ha il Covid”
L’altro aspetto fondamentale da rivedere riguarda i ricoveri. Per dare il quadro oggettivo della pressione dei pazienti Covid bisogna smettere di conteggiare chi viene ricoverato per un’altra patologia e poi scopre di essere positivo. Questi soggetti peraltro non vanno ricoverati nei reparti Covid. In tal modo i dati di occupazione dei letti, in base ai quali peraltro si determinano i colori delle Regioni, sarebbero più bassi di circa un terzo. Infine, si deve accorciare la quarantena, tra l’altro non più riconosciuta dall’Inps come malattia.
Adolfo Spezzaferro