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Ius soli, l’arroganza del senatore Pd che ha disertato l’aula: “Facciamo come vogliamo”

by La Redazione
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Roma, 26 dic – Avete presente la sinistra? Quella che dovrebbe stare sempre col popolo; quella che si vanta da settant’anni di averci liberato con le armi dal fascismo? Quella che vuole una società di eguali dal punto di vista sociale, economico e dei diritti politici? Ecco, scordatevela, perché in Italia non esiste più. Se vi state chiedendo perché, significa che non avete ancora avuto la (s)fortuna di leggere il botta e risposta su Twitter tra Stefano Esposito (Pd) e due cittadini semplici, tra cui un suo elettore. La vicenda inizia con Esposito che twitta a proposito dell’affossamento dello ius soli al Senato causa numero legale non raggiunto, e scrive: “Io dopo aver fatto i conti e visto che non ci sarebbe stato mi sono andato a prendere l’aereo. Come dico da settimane al senato i voti per lo ius soli non ci sono. Non basta il pd purtroppo “. L’italiano di Esposito è terribile, ma il peggio arriva dopo, e non parlo della grammatica.

Infatti un cittadino gli risponde: “Ci sono momenti in cui è importante esserci anche per perdere, per renderci orgogliosi di avervi votato e magari per farci tornare la voglia di farlo ancora”. Come dare torto a questa risposta, data da chi non può permettersi, a differenza del privilegiato Esposito, di decidere arbitrariamente quando e come andarsene dal posto di lavoro. Andandone fiero come il senatore piddino. Ci si aspetterebbe che finisca qui, con Esposito in torto e i cittadini che glielo fanno notare, invece l’arroganza di questi radical chic quando vengono attaccati va oltre, così il senatore risponde: “Io invece ho preferito tornare dai miei figli 5 ore prima visto che non serviva a nulla star lì a vedere festeggiare Calderoli. Almeno per miei figli mi hanno reso il pomeriggio meno amaro”. L’italiano rimane orripilante, mentre l’arroganza cresce. Fino a quando un suo elettore, piuttosto innervosito, replica: “Io le ho dato il mio voto e percepisce un compenso economico per essere in aula. Non sono interessato ai suoi figli perché se sono un problema non avrebbe dovuto candidarsi. Se serve, al Senato, lei deve prendere anche gli sputi in faccia in nome mio!”. Questo elettore, che si sente preso in giro da un senatore che con fierezza se ne va quando gli pare dal posto di lavoro per tornare dalla famiglia, come se non lo volesse chiunque lavori, gli fa notare l’errore.

Ma Esposito è del Pd, è “dalla parte dei buoni” e quindi si sente legittimato a fare ogni cosa, tant’è che risponde in ultima battuta: “Il tuo voto non decide come e cosa devo fare io. Non lo consento manco a mio padre figurati se lo permetto a te. Goditi il Natale”. Quanta arroganza, sopratutto nel rivolgersi a chi gli ha permesso di avere un posto lì, a questo punto immeritato. Esposito dimostra che la cosiddetta sinistra, quella che dovrebbe essere dalla parte popolo, se ne frega dei suoi elettori. Qualcuno però ricordi al senatore che siamo in una democrazia rappresentativa, e che fino a prova contraria siamo proprio noi elettori quelli a cui i parlamentari devono rispondere.

Dario Dedi

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2 comments

Raffo 26 Dicembre 2017 - 5:41

Troppa pubblicità per esposito , colui che preferisce dare le case agli immigrati piuttosto che agli italiani…..colui che gira,pur presentandosi come paladino di poveri e oppressi, con abiti e giubbotti plurifirmati…….mi sovviene anche la kienhge quando alle conferenze sfoggiava le migliori firme fra abiti ed accessori……oltre che di arroganza parlerei di presunta superiorità…..si credono portatori di verità supreme….noi poveri italiani schiavi e sudditi dobbiamo tacere…

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Stefano 27 Dicembre 2017 - 1:40

Perché anche qui si usa il termine “Fascista” in modo dispregiativo? Non è il primo che commenta a questo modo. Io sono orgoglioso di definirmi Fascista e non voglio essere associato ne ai rossi ne ad altri componenti divorganizzazioni mondialiste tipo Unicef. Quindi un po’ di rispetto per l’ultima ideologia che ha cercato di rendere grandi l’Italia e gli italiani. Per favore!

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