Aggiornamento ore 17.00: L’Italicum ha ottenuto il primo ok alla la Camera con 352 “sì”. 207 i “no” e un astenuto. Sono 36 i deputati del Pd che non hanno votato la fiducia.
Roma, 29 apr – Forse bluffando un po’, Matteo Renzi si è giocato tutto: o così o vado a casa. Il premier sa che nessuno dei suoi avversari muore dalla voglia di andare alle elezioni adesso. La sua prova di forza sull’Italicum è quindi destinata ad avere successo, probabilmente. Non senza che al premier venga imputata una sorta di deriva autoritaria.
Il primo psicodramma si è consumato ieri: lo scoglio delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito è stato superato agevolmente. Ma la decisione di porre la questione di fiducia sulla legge elettorale – autorizzata da un Cdm lampo riunitosi nella pausa pranzo e ufficializzata dalla ministra alle Riforme Maria Elena Boschi alla ripresa dei lavori pomeridiani – ha mandato su tutte le furie le opposizioni, interne ed esterne al Pd.
“Maiali e infami, sono vergognosi e rottinculo”, ha sobriamente commentato Maurizio Bianconi, di Forza Italia. Sel ha lanciato crisantemi. Renato Brunetta ha avventatamente parlato di “fascismo renziano”.
La minoranza Pd è sul piede di guerra: Pippo Civati annuncia via Twitter che la fiducia lui non la voterà e sulla stessa linea è Stefano Fassina. Idem Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani.
Da Palazzo Chigi, tuttavia, non un passo indietro: “Dopo anni di rinvii noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese, senza paura”, ha scritto subito su twitter il premier Matteo Renzi. E al Tg1 ha ribadito: “Non c’è cosa più democratica di mettere la fiducia: se passa, il governo va avanti altrimenti va a casa. Cosa c’è di più democratico di chi rischia per le proprie idee? È tempo del coraggio, non di rimanere attaccati alla poltrona. La minoranza rispetti le decisioni della maggioranza altrimenti è anarchia”.
Ad ogni modo saranno tre i voti di fiducia sulla legge elettorale. Il primo voto si terrà oggi alle 15.25, mentre gli altri due si terranno nella giornata di giovedì. I voti di fiducia saranno sugli articoli 1, 2 e 4 dell’Italicum (l’articolo 3 non si vota perchè è in copia conforme al testo del Senato. Non è stato ancora decisa la data del voto finale sul testo che presumibilmente slitterà a maggio. Come annunciato stamani dalla presidente Laura Boldrini, la votazione finale sarà segreta. In base al regolamento di Montecitorio, essa non può essere “blindata” con la fiducia.