Roma, 6 dic – Governo ai ferri corti con Bankitalia? Non esattamente, o quanto meno non ancora. Ma le due istituzioni si sono “beccate” nella giornata di ieri. Per meglio dire, esponenti dell’esecutivo hanno reagito alle critiche provenienti dall’istituto bancario nazionale alla manovra economica.
Governo, visioni contrastanti con Bankitalia?
Anzitutto è il governo stesso che viene criticato da Bankitalia, e ancora una volta per la questione legata al tetto al contante, per la quale il presidente del Consiglio Giorgia Meloni pare stia tentando una faticosa trattativa a distanza con Bruxelles. Secondo quanto riporta l’Ansa, comunque, i vertici dell’istituzione bancaria hanno insistito, in senso ovviamente filo Ue, sul tentativo dell’esecutivo nel merito, con queste parole: “Le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l’introduzione di istituti che riducono l’onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”. Ancora evasione fiscale ma, soprattutto, sottolineatura sul “pilota automatico” da cui è assolutamente vietato anche solo pensare di deviare.
Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del Programma e strettissimo collaboratore del capo del governo, aveva commentato in modo pungente la posizione di Bankitalia, come ripreso dall’Agi: “Bankitalia è partecipata da banche private, è un’istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più, di fatto, utilizzo di denaro contante”. Che si legge in modo piuttosto netto: in quanto istituto bancario, esprime la logica delle banche e non della società nel suo complesso.
La precisazione “preventiva”
Da stesse fonti dell’esecutivo arrivano precisazioni nel merito. Nella fattispecie Fazzolari non ha voluto mettere in discussione l’autonomia di Bankitalia ma rimarcare una visione diversa dell’esecutivo, si sottolinea. Visione diversa che viene espressa anche dal vicepremier Antonio Tajani, che riferendosi alle critiche dell’istituto dice: “”Con tutto il rispetto, dissento, non credo che il tetto al contante a 5 mila euro sia uno strumento per favorire l’evasione e la corruzione, anzi aiuta la crescita economica. Cosi’ facilitiamo, per esempio, i turisti stranieri a usare il contante come sono abituati a fare perche’ altrimenti vanno in vacanza altrove”.
Alberto Celletti
1 commento
Da quando in qua le costrizioni sono modernizzazioni ? Avanti così e l’ Urss del dopo guerra, davanti alla Ue dei banchidioti, sarà ricordata pure come un paradiso !