Roma, 9 giu – E meno male che doveva essere la fascio-mafia. Sono sempre più inquietanti i retroscena dell’inchiesta Mafia capitale, e tutti riguardano il sistematico connubio tra Pd romano, coop rosse e criminalità.
È per esempio emerso che Salvatore Buzzi distribuiva regolarmente fondi ai funzionari capitolini del partito di Renzi. Il suo contatto è il tesoriere locale Carlo Cotticelli. Nei dialoghi intercettati dai carabinieri del Ros – che risalgono al 9 settembre 2014 – si fa riferimento alla richiesta del versamento di “6-7000 euro” e “alla consuetudine sistematica ‘il primo di ogni mese’ di pagare stipendi a pubblici ufficiali”.
Ma c’è di più: emerge infatti che nelle dichiarazioni spontanee rese il 31 marzo scorso di fronte ai pm Michele Prestipino e Giuseppe Cascini, il capo della coop 29 Giugno avrebbe fatto una strana allusione al Cara di Mineo. Dopo vari tentennamenti e frasi smozzicate, Buzzi avrebbe detto ai giudici: “Dottoredevo dire delle cose su Mineo. Su Mineo casca il governo… io potrei, cioè, se possiamo spegnere il registratore glielo dico”.
Al secco rifiuto dei pm, l’uomo avrebbe fatto solo degli accenni e poi avrebbe cambiato discorso.
Intanto oggi ci sono stati cinque nuovi arresti da parte della Guardia di Finanza a Roma per appalti truccati: nel mirino anche la gara relativa al restauro dell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, dove si riunisce il Consiglio comunale, avvenuto tra l’aprile e il settembre del 2010 per un costo di 2,5 milioni di euro.
In manette sono finiti anche un alto dirigente in servizio alla Sovrintendenza dei beni culturali di Roma Capitale e un imprenditore, che, fa sapere la Gdf, è “risultato coinvolto anche nell’inchiesta mafia capitale”.
In tutto sono sei le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip ma uno dei sei destinatari è recentemente deceduto.
I reati contestati sono quelli dell’associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d’asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l’aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Denunciate anche 20 persone. E, rispetto al reato di truffa, sono state segnalate all’autorità giudiziaria 3 società.
Intanto Marco Vincenzi, capogruppo Pd alla Regione Lazio, ex sindaco di Tivoli, ha deciso di rassegnare le dimissioni.
“In merito alle notizie che mi riguardano pubblicate questa mattina dagli organi di stampa, smentisco di aver presentato in Consiglio regionale emendamenti per finanziare il comune di Roma o i suoi municipi – scrive in una nota – Non corrispondono nel modo più assoluto a verità e sono destituite di fondamento, quindi, le affermazioni di Salvatore Buzzi su un mio presunto interessamento per far ricevere al municipio di Ostia 600mila euro o qualsiasi altra cifra. Di conseguenza non possono essere stati approvati in Consiglio regionale emendamenti del sottoscritto per elargire fondi ad Ostia, agli altri municipi della Capitale o al comune di Roma”.
Roberto Derta