Roma, 20 mag – Come previsto, una volta annunciato da Matteo Renzi che Italia Viva avrebbe votato con la maggioranza, il Senato ha respinto entrambe le mozioni di sfiducia contro il ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede. La prima, presentata dalle opposizioni, ha ottenuto 131 voti favorevoli e 160 contrari. Un solo astenuto sui 292 senatori che hanno votato (in totale sono 314). La seconda mozione, presentata da Emma Bonino (+Europa), ha ottenuto 124 voti favorevoli e 158 contrari. Le astensioni in questo caso sono state 19. Matteo Salvini aveva annunciato che la Lega (così come altri senatori del centrodestra) avrebbe votato anche la mozione della Bonino. Folta la presenza del governo nell’Aula di Palazzo Madama. Accanto al Guardasigilli ai banchi del governo ci sono il ministro della Salute Roberto Speranza (LeU), quello degli Esteri Luigi Di Maio (M5S), quello dei Beni culturali Dario Franceschini (Pd), il titolare dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà (M5S), il viceministro degli Interni Vito Crimi (M5s), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro (M5S) e la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova (Iv).
Italia Viva: “Abbiamo tenuto in piedi il governo”
La votazione sulle mozioni di sfiducia si è svolta nel rispetto delle norme anti coronavirus. Per evitare gli assembramenti in Aula sono state indette due “chiame”. Ciascun senatore ha votato dal posto, con entrata nell’emiciclo scaglionata a gruppi di 50 ogni dieci minuti, in ordine alfabetico. Senza i voti di Italia Viva la mozione di sfiducia a Bonafede presentata dal centrodestra sarebbe passata. Se i voti dei 17 senatori renziani si fossero sommati a quelli delle opposizioni i voti a favore della sfiducia sarebbero stati 148. Di converso, senza i 17 voti renziani, i voti favorevoli non sarebbero stati 160, ma 143. Ecco perché, sottolineano fonti di Iv, “abbiamo tenuto in piedi il governo”.
Orfini: “Politiche per la giustizia di questo governo sono pessime”
Dopo il discorso di Renzi, che ha votato contro le mozioni per ragioni politiche (leggi: salvare la poltrona) pur condividendo alcune delle critiche mosse contro il Guardasigilli, anche il dem Matteo Orfini è critico: “Non c’è alternativa a respingere la sfiducia a Bonafede. Ma non è obbligatorio farlo fingendo di condividerne le idee. Le politiche per la giustizia di questo governo sono pessime e devono cambiare radicalmente. E spetta al Pd chiederlo. Anzi esigerlo”, scrive su Twitter.
Ma il succo è che – al di là delle critiche – Bonafede resta alla Giustizia, il governo in sella e ancora una volta Renzi ha messo sulla bilancia il suo peso determinante per la tenuta della maggioranza. Si vocifera che in merito potrebbero arrivare incarichi per la “sua” Maria Elena Boschi. Staremo a vedere.
Adolfo Spezzaferro
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