Milano, 16 dic – “Apprendo da fonti giornalistiche – aveva scritto ieri sera in una nota dopo la diffusione della notizia – che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla piastra Expo. E pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di sindaco”. La Procura generale ha iscritto l’ex commissario dell’Esposizione universale Beppe Sala, nel registro degli indagati per la gara più rilevante dei lavori (149 milioni di euro) sull’area dell’Expo.
Le accuse mosse dalla Procura sarebbero concorso in falso ideologico e falso materiale. Sala ha convocato una riunione straordinaria di giunta per comunicare la decisione ai suoi assessori, dopodiché si recherà in prefettura per formalizzare la sua decisione con il prefetto. “Non mi farò stritolare – ha commentato – dopo tutto quello che ho passato, se devo tornare a quel punto allora lascio”. Almeno la sua decisione è stata tempestiva, anche se risulta alquanto strano che il primo cittadino della città meneghina fosse all’oscuro di tutto, quasi come se gli fosse piombato tutto addosso all’improvviso. Se non sapeva com’erano gestite le gare dei lavori di cui era commissario, non sapremmo chi altro avrebbe dovuto…
Nel frattempo, com’è da prassi, la sua vice, Anna Scavuzzo, si prepara ad assumere i poteri in questa fase transitoria e in attesa degli esiti della riunione del sindaco con il prefetto.
Aurelio Pagani