Roma, 11 set – L’Italia come la Francia? Il governo giallofucsia sta valutando la possibilità di ridurre la quarantena, anche se non della metà ma da 14 a 10 giorni. A quanto risulta, la questione sarà affrontata martedì 15, alla riunione del Comitato tecnico scientifico. Certo, 14 giorni di isolamento sono tanti – considerato che la maggior parte dei nuovi casi è asintomatico – e i costi sono alti, visto che si costringono le persone ad assentarsi dal lavoro, compresi appunto i colleghi entrati in contatto con i positivi.
Conte: “Valutazione rimessa agli esperti del Cts”
Il premier Giuseppe Conte conferma che “la durata della quarantena è una valutazione che deve essere primariamente rimessa agli esperti del Comitato tecnico scientifico“. E cita in merito il “dibattito anche internazionale su questo punto: l’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che la soluzione più cautelativa è di 14 giorni, ma ci sono alcuni Paesi, alcuni esperti che valutano comunque la possibilità di una riduzione. Vediamo, si potrebbe anche astrattamente ipotizzare una riduzione di qualche giorno, ma sono soluzioni che non vanno affrontate con una decisione meramente politica, devono avere la garanzia, il conforto delle valutazioni scientifiche”.
Sileri: “7 giorni e tampone, così liberi le persone”
Dal canto suo, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ipotizza la soluzione alla francese: dimezzare la quarantena e poi effettuare un tampone. “Così liberi le persone, perché oggi il vero problema è la quarantena dei contatti stretti di un positivo: rischiamo di chiudere troppi in un ufficio, un ristorante o qualunque altra attività, mettendo in quarantena persone che stanno bene per il dubbio che siano asintomatici e positivi”. Anche Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, chiarisce che “la maggior parte delle persone si ammala dopo 5/6 giorni dal contatto con la persona infetta, quindi dal punto di vista scientifico ci può stare, ma non è a rischio zero“.
Oms: “10 giorni di isolamento è il minimo”
L’Oms però mostra scarsa elasticità. “Per ridurre la quarantena deve esserci una concertazione nella Ue basata sull’evidenza scientifica e non sul calcolo politico o economico”, obietta Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’agenzia Onu. “Non è opportuno – osserva – che uno Stato membro vada avanti per conto proprio. Serve un confronto serio da parte degli scienziati. C’è la necessità di concertazione soprattutto quando si parla di frontiere condivise e di curve in rialzo“. E rispetto agli esperti francesi che hanno motivato il dimezzamento del periodo di isolamento con il fatto che dopo 5 giorni la contagiosità si riduce drasticamente, Ranieri Guerra commenta: “Mi auguro che abbiano prove solide da presentare”. Secondo lui, comunque, il periodo di quarantena si potrebbe abbassare, ma a 10 giorni. “E’ il minimo. Anche per gli asintomatici. Non abbiamo ancora prove definitive e certe che anche la scarsa sintomatologia non possa trasformarsi in danno”, conclude.
Adolfo Spezzaferro
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Il virus come l’ applicazione del diritto…, a fisarmonica.
[…] regola”. Parola dell’infettivologo Matteo Bassetti, il quale interviene nel dibattito sulla riduzione della quarantena, che sarà affrontata domani alla riunione del Comitato tecnico scientif…. A quanto pare, gli esperti del Cts non sarebbero inclini a ridurre i 14 giorni, sulla scorta di […]
[…] regola”. Parola dell’infettivologo Matteo Bassetti, il quale interviene nel dibattito sulla riduzione della quarantena, che sarà affrontata domani alla riunione del Comitato tecnico scientif…. A quanto pare, gli esperti del Cts non sarebbero inclini a ridurre i 14 giorni, sulla scorta di […]
[…] regola”. Parola dell’infettivologo Matteo Bassetti, il quale interviene nel dibattito sulla riduzione della quarantena, che sarà affrontata domani alla riunione del Comitato tecnico scientif…. A quanto pare, gli esperti del Cts non sarebbero inclini a ridurre i 14 giorni, sulla scorta di […]