Roma, 19 mag – Una volta un giornalista chiese a Giorgio Almirante cosa distinguesse i suoi militanti da quelli di Marco Pannella. Il segretario del Msi rispose: “I nostri giovani non amano la droga e amano le donne”. Servita su un piatto d’argento.
La cosa rilevante è, tuttavia, che c’è stato un periodo in cui qualcuno poteva confondere Almirante e Pannella, tanto da porre quella domanda che oggi appare così strana. Forse era per i toni anti-partitocrazia, che entrambi i leader hanno avuto il merito di denunciare con largo anticipo sui tempi. Ma bando alla beatificazione del leader radicale, morto in seguito a un tumore ai polmoni: l’agiografia di San Pannella vedrà nelle prossime ore capitoli su capitoli, scritti praticamente da chiunque, dal Papa a Mattarella, da Renzi a Berlusconi. E allora diciamolo forte e chiaro: poche personalità politiche hanno lanciato un messaggio che è così distante dalla linea editoriale di questo quotidiano on line. Tutto quello che Pannella ha detto e fatto nella sua vita va contro l’idea sovranista, identitaria, sociale e quand’anche ci si avvicina, lo fa per motivi sbagliati. Sul fronte che per comodità definiremo mondialista era peraltro in abbondante compagnia.
Almeno lui era simpatico o appariva come tale. Immagino che fosse l’unico leader politico in circolazione con cui valesse la pena passare una serata, con la parziale esclusione di Silvio Berlusconi, ma lui per altri motivi. Non è una notazione di colore, ha a che fare con qualcosa dell’essenza di una persona. Emma Bonino, che ha esattamente le stesse idee di Pannella, non ha la stessa leggerezza né presenta lo stesso interesse. È di un’altra pasta umana. Ancora una cosa: Pannella era Charlie per davvero. Nel senso che praticava una libertà d’espressione totale e reale. E non con l’aria compiaciuta di chi dice “faccio parlare persino te, reietto, hai visto come sono buono?”, ma con naturalezza. La retorica del “Je suis Charlie” si basa in realtà su uno spregevole razzismo etico. Non a caso Charlie Hebdo rivendicava per sé una libertà pressoché totale e poi raccoglieva le firme per mettere fuori legge il Front national. Qualche settimana dopo l’attacco terroristico alla loro sede, ci fu un episodio analogo, benché meno ampio, negli Stati Uniti. In quel caso, però, l’associazione colpita era legata al fondamentalismo cristiano. Ebbene, i superstiti della rivista francese si affrettarono a dire che no, non scherziamo, non era mica la stessa cosa, quelli quasi quasi se lo meritavano. Charlie è Charlie, il resto vada pure all’inferno. È un po’ la stessa cosa di quando si viene linciati per un po’ di humor nero su qualche categoria svantaggiata e poi il pestaggio di un disabile a un banchetto di CasaPound non fa versare nemmeno una lacrima o una goccia d’inchiostro.
I Radicali no, loro ci credono davvero. Rivendicano la libertà d’espressione in sé, non per sé. È forse questo il motivo per cui, quando è capitato a chi scrive di intervistare Jean-Marie Le Pen, il vecchio leone del Front national ha risposto alla domanda sulle sue conoscenze italiane facendo innanzitutto il nome di Marco Pannella, prima di qualsiasi possibile camerata di questo lato delle Alpi. Uno dei privilegi di essere Charlie, ma esserlo per davvero.
Adriano Scianca
12 comments
lo ammetto, una volta l’ho votato anche io per protesta.
io che non ne condividevo le idee, ma avete centrato il punto, era un uomo totalmente coerente e inoltre simpatico. A modo suo un coraggioso esempio di ciò che non approvavo ma che avrebbe potuto rappresentare una sinistra moderna e al tempo stesso fuori dagli schemi dello storico partito comunista.
onore a te nemico canniato,
onore a te Pannella, uno degli ultimi uomini della prima repubblica.
Comincierà il processo di beatificiazione a reti unificiate. D’altronde gli hanno fatto già la camera ardente da vivo venerato come un santo per questa società che ha trasvalutato i valori, è vero nel senso che anche grazie a lui si è dato “dignità” a ogni reietto umano, a ogni miserabile, ha esaltato ogni battaglia per gli istinti più viscidi dal diritto di drograrsi, all’aborto indiscriminato, a ogni perversione sessuale (d’altronde i froci se li è coccolati prima lui!),
Che sia stato tutto e il contrario di tutto non da considerarsi in una concezione positiva, anzi! Sbraitava contro la partitocrazia, mentre in verità ci ha campato, con ricatti e sceneggiate, e naturalmente con vitalizi d’oro inclusi! Si dichiara non violento e pacifista, poi appoggiava le criminali aggressioni americane e sioniste!
Certo il personaggio era simpatico, certamente sì, in fin dei conti prima di Berlusconi, la politica-spettacolo l’ha inventata lui, con i suoi teatrini, dal bere l’urina, dai travestimenti, financo le storiche (nel senso del ridicolo a cui andavano incontro) elezioni alla camera della pornostar Cicciolina e di Luxuria. Detto questo non mi manchera!
P.S: L’anche votato da ragazzino. Allora mi consideravo “liberale” e per “i diritti”. Semplicemente era un ragazzino cretino.
Sarò pure un sentimentale del cazzo, ma alla fine degli anni ’70 lo votai. Era l’unico non fascista che difendeva i diritti di noi fascisti. Non che m’importasse qualcosa dei “diritti” – la sola parola mi faceva e mi fa venire il voltastomaco – ma volli riconoscergli la mia ammirazione per la sua onestà intellettuale. Che Odino perdoni le tue debolezze, Marco, casomai tu ne avessi avute. Spero che oggi tu sia lassù insieme a Benito e Adolfo.
Non posso dimenticare che è per colpa sua se la politica si è sfasciata….
Passi l’elezione di Ilona Staller… la classifico tra le “idiozie”, e finisce lì.
Ma fare eleggere il terrorista rosso Toni Negri, consentendogli così di scappare all’estero, non gliel’ho proprio perdonata…
Faccio fatica a trovare un’idea o una proposta di Pannella che abbia mai condiviso ma devo riconoscere l’onestà intellettuale e la militanza costante che l’ha sempre contraddistinto.
Ricordo inoltre un intervento in parlamento dove definì terroristico l’attentato di via Rasella.
Onore a un politico, lontano ma rispettabile.
Peccato che una pochissima delle cose giuste che aveva azzeccato, la responsabilità civile dei magistrati, in realtà non ha mai avuto attuazione proprio per l’opposizione della vera, unica e potentissima casta esistente in Italia.
Ma l’ho sempre ammirato per la sua battaglia a favore di Enzo Tortora.
D’accordo, per vari motivi, con i commenti precedenti. Da non santificare perché i frutti avvelenati delle sue battaglie incivili, elencate da Sal Taurasco (a proposito: Dio può perdonare le debolezze umane) ci faranno leccare le ferite per molto tempo. Una volta lo votai (nel ’94) perché pareva rinsavito e forse era il meno peggio in circolazione. Et de hoc satis.
Mi associo anche io ai commenti presenti : chapeau per la battaglia, condotta ai suoi tempi pro-Enzo Tortora (soprattutto in un momento in cui, grazie anche al “colpevolismo” militante della mentalità di allora, fu tra i pochi a saper andare un po’ controcorrente).
Incommentabili le sue proteste, in favore dei diritti dei carcerati…
Se non altro è stato indubbiamente un grande lottatore, e questo non glielo toglierà mai nessuno.
Charlie a me fà schifo.Je suis Charlie vuol dire che a questi stà bene offendere le altre religioni senza alcun motivo se non quello dell’ avvento del satanismo e ateismo.Ovviamente questi non si sognerebbero mai di parlare dei sionisti in maniera negativa dato che risulta che una famiglia sionista sia proprietaria della rivista Charlie Hedbo.E per sionisti si intendono quelli che seguono la bibbia esoterica satanica tallmud,che permette anche l’uccisione dei bambini goyim, cioè i non ebrei.Questi vanno ben distinti dagli ebrei per bene che seguono il Talmud e che sono tolleranti e non si credono superiori agli altri.
Per quanto riguarda il pro-pedofili Pannella è servito ai poteri forti stranieri e massoni per sfasciare l’Italia e le sue tradizioni cristiane per l’avvento del loro nuovo ordine mondiale con un uomo senza patria, famiglia, religione e identità sessuale da poter manovrare e schiavizzare a piacere.Il tutto con banche centrali private degli amici suoi che in cambio di carta si prendono i beni di paesi interi.
Basti pensare a tutto il rilievo che hanno dato i media del potere a un soggetto tale per capire chi era dietro a questo demolitore della nazione italiana
Ottimo commento centra il punto chiave. Una pedina dei sionisti che alla fine disteso nel letto d’ospedale davanti alla morte cercava di ritrovare l’ anima perduta.
L unica che ho rispettato in passato e’ stata Maria Maddalena Rossi che portò’ in aula il problema delle marocchinate , il resto è noia anti italiana ben realizzata ormai alla frutta
Posso rispettare l uomo e le sue idee anche se da grande le reputo nefaste sia per la vita , che per la famiglia , ma ne rispetto la coerenza , in alcuni tratti anche di buon livello ,come ha detto Sgarbi , meglio senatore a vita lui che Monti
Voi ricordate giustamente Tortora, a me viene in mente la lotta per la scarcerazione di Paolo Signorelli.