Roma, 13 ago – Prosegue l’iter istituzionale della crisi di governo, anche se siamo solo all’inizio. In questo momento la battaglia politica sul calendario è decisiva: più Matteo Salvini riuscirà ad accelerare sulla mozione di sfiducia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, più l’ipotesi di elezioni in autunno prenderà forma. Più invece riusciranno a fare melina le opposizioni e più l’ipotesi di un inciucio, giustificato con la formazione di un governo che porti a casa la manovra, si farà consistente. Ad ogni modo oggi i senatori sono convocati a palazzo Madama per le 18. L’Aula è chiamata a decidere quando votare la mozione di sfiducia a Conte. Salvini, che anche con l’aiuto di Forza Italia e Fratelli d’Italia resta comunque in minoranza, tenta il “blitz” sfruttando ipoteticamente l’assenza di alcuni senatori delle altre forze politiche che non riusciranno a rientrare in tempo dalle ferie.
Salvini vuole votare la mozione di sfiducia domani
Se i piani del ministro dell’Interno dovessero andare in porto e riuscisse ad ottenere oggi un risultato favorevole, il voto per la mozione di sfiducia al premier potrebbe tenersi già domani. Più precisamente domani pomeriggio, visto che la mattina c’è la commemorazione ufficiale delle vittime di Ponte Morandi a Genova. Le opposizioni non ci stanno e parlano di “inaccettabile oltraggio” alle vittime della tragedia di un anno fa. Già ieri avevano protestato per la decisione della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, di rimettere all’Aula la decisione sulla calendarizzazione del voto sulla mozione di sfiducia. “Una forzatura inaccettabile, un regalo a Salvini“, aveva commentato il capogruppo Pd, Andrea Marcucci. I capigruppo di Pd, M5S, Gruppo misto e autonomie (la maggioranza numerica) chiedevano di ascoltare le comunicazioni di Conte il 20 agosto.
Il voto in Senato non è scontato
La partita in Senato è comunque tutta da giocare e il risultato del voto di oggi pomeriggio non è scontato. In ogni caso Salvini potrebbe riportare una vittoria. Con un voto favorevole potrebbe accelerare sulla mozione di sfiducia a Conte e puntare deciso verso il voto già in ottobre. Se invece dovesse prevalere “il partito del non voto”, farebbe venire allo scoperto le forze politiche che stanno lavorando ad un governo istituzionale alias inciucio. Nel frattempo Matteo Renzi, grande protagonista di questi giorni con la sua ferma volontà di dare vita ad un nuovo governo con i grillini anche a costo di una scissione dal Pd, alle 16.30 terrà una conferenza stampa dopo aver dichiarato “non c’è insulto che possa fermarmi”.
Salvini pronto a ritirare i ministri
Nel frattempo la strategia di Salvini è volta a rendere sempre più netta la frattura e dare meno alibi possibili agli ormai ex alleati di governo 5 Stelle. Per questo potrebbe decidere di ritirare tutti i ministri e i sottosegretari leghisti, rispondendo così alla sfida di Di Maio che lo aveva accusato di volersi comunque tenere le poltrone nonostante la sfiducia. “Non credo che Giuseppe Conte possa ignorare l’assenza di quasi la metà del governo”, avrebbe riferito ad alcuni fedelissimi.
Davide Di Stefano
3 comments
A salvi”’ ma vattennaffanculo pure ate’ e le tue fidanzate del cazzo! ma vai a lavora’ e fai arresta a bossi
Sono curioso di vedere cosa farà il “governicchio dell’inciucio” al momento del voto sul taglio dei parlamentari.
[…] il vero colpo di teatro ieri lo ha messo in pratica Salvini: nessun ritiro dei ministri – come sembrava in un primo momento – per rendere ancora più netta la crisi di governo, ma disponibilità a votare il taglio dei […]