Roma, 19 apr – “No al calcio per pochi ricchi”, “sarebbe la morte del resto del calcio”, “lo sport non è solo business”: la nascita della SuperLega viene duramente criticata da tutte le forze politiche. L’annuncio della Super League per 12 top club europei, contro cui si scagliano Uefa, Fifa e leghe calcistiche europee, suscita la condanna bipartisan da Lega a Pd.
Salvini: “No al calcio per pochi ricchi”
‘‘Il calcio e lo sport non possono essere solo business, fatturato e campioni viziati, il denaro e il fatturato non sono tutto. Non mi piace questa idea dei pochi privilegiati, ricchi e prescelti mentre gli altri si devono dividere le briciole…”, va all’attacco Matteo Salvini. “Da sportivo non mi piace questa idea di un calcio per pochi ricchi. Non è possibile che ci siano 10 squadre che tengono in mano lo sport del continente. Pensiamo ai ragazzi, a chi ha vinto arrivando dal nulla. Che il calcio abbia bisogno di riforme sia in Italia che in Europa, sì. Che ci siano stipendi fuori dal mondo e regole fuori dai tempi” da cambiare, ma ”questo non è un modo di cambiare. Io ho in mente un altro tipo di calcio”. Così il leader della Lega parlando ai cronisti fuori Palazzo Madama. “I milioni non sono sufficienti per azzerare simboli, storia, merito, cuore e passione. Il calcio e lo sport sono di tutti, non di pochi privilegiati. Mi piacciono le vittorie conquistate con il sudore sul campo, non quelle comprate coi milioni in Borsa”, conclude Salvini.
Meloni: “Non si distrugge il merito in nome dei profitti”
“La nuova Super League è la deriva da tempo avviata alle nostre società applicata al mondo del calcio: scavalcare la rappresentanza dal basso e imporre dall’alto l’istituzione di una oligarchia. Che non esista più il calcio di una volta purtroppo è evidente, così come il business che gira intorno a questa disciplina, ma almeno finora il merito sportivo era un punto di partenza, non un dettaglio. E non si distrugge il merito in nome dei profitti“. E’ l’attacco della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Barbaro (FdI): “Follia stato puro, governo deve dire sua”
“Una follia allo stato puro, bisogna cercare di trovare correttivi anche di carattere pubblico. Ecco perché il governo, pur nel rispetto dell’ordinamento sportivo deve dire la sua. Non possiamo permettere che per l’interesse di pochi club, si metta in discussione tutto il sistema sportivo italiano, perché quando si parla di calcio le conseguenze ricadono su tutto lo sport”. Così all’AdnKronos il senatore FdI Claudio Barbaro, presidente di Asi (Associazioni sportive e sociali italiane). “Sono 20 anni – fa presente – che i grandi club tengono in ostaggio il movimento sportivo italiano, già con l’introduzione del fine di lucro il sistema si è rovesciato. Grazie alla sinistra è stato distrutto il modello sportivo italiano invidiato da tutto il mondo, un modello che, grazie alla mutualità, dava risposte a 360 gradi”. “Interrompendo il circuito di mutualità – aggiunge Barbaro – tutto lo sport di base andrebbe in sofferenza. Serie minori, arbitri, mondo dei dilettanti. Un sistema molto simile a quello statunitense sarebbe, che nulla ha a che vedere con quello sportivo europeo piramidale che, pure con dei difetti, è fondamentale per la tenuta di tutto il quadro”, conclude il senatore FdI.
Brescia (M5S): “Serve proposta concreta per nuovo modello di calcio sostenibile”
“Da tifoso e appassionato di calcio l’idea di una SuperLega è una brutta scelta che rischia di spaccare un movimento e mettere a rischio i suoi valori sportivi ed economici. Il dibattito acceso e l’indignazione spontanea e legittima di oggi devono trasformarsi in una proposta concreta per un nuovo modello di calcio sostenibile. Oggi ci scandalizziamo per una Superlega a 12, ma abbiamo ignorato nel silenzio il fallimento di tante società sportive, soprattutto nei campionati minori, a volte causato da un modello che crea disuguaglianze, al di là di meriti e demeriti sul campo”. Lo sottolinea Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione Affari costituzionali della Camera. “Sia chiaro, la questione non appartiene alla politica – precisa – perché lo sport è autonomo. Ma spero che la SuperLega sia solo una minaccia che lancia un sasso nello stagno e fa partire un processo di riforma innovando le competizioni e aprendo con un progetto comune a nuovi mercati”, conclude il grillino.
Letta: “In Europa modello Nba non può funzionare”
Per il segretario del Pd Enrico Letta, infine, il progetto è sbagliato e decisamente intempestivo. “In Europa il modello Nba non può funzionare – spiega su Twitter -. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle belle storie tipo Atalanta, Ajax, Leicester”, conclude l’ex premier.
Adolfo Spezzaferro