Roma, 27 set – Giorgia Meloni e il centrodestra lavorano alla squadra di governo, dopo la vittoria elettorale di domenica. Un lavoro che, come prevedibile, avrà la sua concentrazione maggiore sull’economia, visto il difficile momento che vive il Paese e gli innumerevoli vincoli esterni.
Meloni, governo e possibili nomi: l’economia è il focus
Come riporta l’Ansa, l’economia è naturalmente il focus principale della formazione del prossimo esecutivo. Lo rende naturale due anni scellerati di Covid ed oltre otto mesi di guerra, in un Paese come il nostro in cui la povertà è letteralmente esplosa negli ultimi dieci anni. Lo rende naturale, soprattutto, il pensiero di ciò che condizionerà di più l’operato del futuro governo, ovvero il sempreverde vincolo esterno. Secondo voci non confermate, il possibile futuro premier avrebbe avuto dei colloqui con Mario Draghi. Intanto FdI, quale partito guida della coalizione, naturalmente sceglierà i principali ministeri chiave. Come ministro dell’Economia si parla di Fabio Panetta, economista, in passato direttore generale della Banca d’Italia, attualmente alla Banca centrale europea, che secondo molti però starebbe cercando di arrivare ai vertici di Bankitalia. Come a dire, già si parte “bene” (in senso tristemente ironico) visto il profilo del personaggio, che potrebbe essere “convinto” a far parte del nuovo esecutivo. Per gli Esteri ci potrebbe essere una scelta tra Giulio Terzi e Antonio Tajani, mentre alla Difesa circola la voce di un possibile “ritorno” di Ignazio La Russa (già ministro nel 2008, nell’ultimo governo Berlusconi).
Giustizia e Interni
Circola il nome dell’ex pm Carlo Nordio quale possibile ministro della Giustizia. Un profilo sicuramente di rilievo in un settore che non è delicato, ma di più, considerata la patata bollente che rappresenta da decenni, considerata la difficoltà enorme del nostro sistema istituzionale di fronteggiare la continua ingerenza della magistratura nella politica, per una riforma cercata da anni ma mai avviata seriamente, nemmeno da chi, in passato, ne avrebbe avuto tutto l’interesse addirittura personale (e qui la memoria non può che correre a Silvio Berlusconi). Nubi, per il momento, sugli Interni. Matteo Salvini, questa volta, non dovrebbe essere della partita, e soprattutto non dovrebbe occupare alcun ministero chiave. Dalle voci circolanti, si parla di rapporti cordiali tra i due leader, anche se nella coalizione in molti sarebbero rimasti stupidi – in negativo – dalla conferenza stampa piuttosto “aggressiva” (nel senso di rivalsa) del leader del Carroccio.
2 comments
Va beh, che sia lista, listone o listino poca importa fin quando il debito è in mano ad altri i nomi servono a poco. Sono passati solo due giorni e i primi segnali sullo spread sono arrivati. Ora chi ha orecchie da intendere intenda è tutti gli altri in camper.
[…] stanno ancora dando i dati sulla Clinton in testa nei sondaggi – in Italia è appena avvenuto un crack storico, una svolta epocale nazional-rivoluzionaria che inonderà le strade del sangue dei civili inermi. I […]