Roma, 20 mag – Matteo Salvini torna ad attaccare i giallofucsia e il ddl Zan sull’omotransfobia: “Se qualcuno evita di portare in Parlamento temi divisivi fa un buon servizio a Draghi, a Mattarella e al Paese“. “Se parli di ddl Zan, di Ius soli e di temi che evidentemente dividono non fai un buon servizio agli italiani“, afferma il leader della Lega intervenendo ad Agorà su Rai 3. Dal canto suo, Alessandro Zan, primo firmatario del ddl omonimo, che si straccia le vesti per le parole di Salvini. “E’ divisivo solo nella testa di Salvini che l’ha fatto diventare una contesa politica sulla pelle delle persone discriminate. La verità è che lui una legge contro i crimini d’odio non la vuole, altrimenti voterebbe il testo approvato alla Camera”, scrive su Twitter il deputato del Pd.
Giallofucsia in pressing
Salvini dal canto suo ribadisce che la Lega porta “in dote al presidente Draghi non le polemiche sul ddl Zan e lo Ius soli di Letta ma proposte per migliorare la vita a 60 milioni di italiani. Questa è la distinzione tra chi costruisce e chi insulta“. Ma anche i 5 Stelle, come da copione, ripetono che il disegno di legge va approvato entro l’autunno. Il Pd dice no all’ostruzionismo e chiede a gran voce di andare avanti con l’iter. E il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova (+Europa) ripete il mantra del “vuoto normativo da colmare“.
Della Vedova: “Italia sani vuoto normativo”
“Si possono fare cose importanti in questa ultima parte della legislatura e le forze politiche, mentre sostengono senza reticenze l’attuazione del programma di Draghi, devono mantenere, conservare ed esigere la propria libertà di iniziativa politica e legislativa. La legge Zan è una possibilità che l’Italia ha di sanare un vuoto normativo sancendo un principio di non discriminazione e il fatto che nessuno in Italia può incitare all’odio per ragioni legate alla vita affettiva e sessuale”, dice Della Vedova. Anche LeU fa presente che “non c’è conflitto tra diritti civili e sociali” e che bisogna far “avanzare l’Italia”. Si distinguono i Radicali, che ritengono che il ddl non sia la risposta giusta alla questione.
Una legge-bavaglio
Insomma, a sentire i giallofucsia al governo e la sinistra arcobaleno la legge Zan è una priorità. Sì certo, magari al pari degli aiuti per chi è in ginocchio dopo mesi e mesi di chiusure e restrizioni imposte per contrastare la pandemia. Ma così non è. A maggior ragione, poi, se si vuol far passare una legge-bavaglio, che limiterebbe pesantemente la libertà di espressione con la scusa dell’omotransfobia. Il testo del ddl è un cavallo di Troia per imporre l’ideologia gender e discriminare chi non la pensa come la lobby Lgbt. Quindi, tanto per cominciare, l’urgentissima legge va riscritta.
Ronzulli (FI): “Legge pasticciata, va fatta bene”
E’ quello che fa presente anche Licia Ronzulli. “La proposta a mia prima firma non nasce per affossare il ddl Zan, chiariamolo una volta per tutte. E’ uno strumento in più per arrivare a una legge che non deve essere pasticciata, ma fatta bene. Una legge fatta male, infatti, non è mai una soluzione. Per questo propongo da giorni di sederci attorno a un tavolo, di eliminare le criticità che presenta il ddl Zan e di giungere a un testo che può essere votato quasi all’unanimità in Parlamento”, afferma la vicepresidente di Forza Italia al Senato. “Pretendere invece di approvare il testo uscito dalla Camera così com’è sarebbe solamente un atto di forza. Anche il Senato rappresenta i cittadini e ha tutto il diritto di modificare un provvedimento che non convince”, conclude.
Adolfo Spezzaferro