Roma, 28 gen -“L’impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese“: così Enrico Letta attacca il centrodestra ma teme i voti del M5S per la Casellati. Lega-FdI-FI infatti hanno deciso che voteranno per la presidente del Senato alla quinta votazione per il Quirinale. “Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi“, dice il segretario del Pd. Letta annuncia poi che il suo partito chiederà al presidente della Camera “anche due o tre votazioni al giorno”. La sensazione è che Letta stia mettendo le mani avanti per il voto di oggi: il centrodestra voterà con ogni probabilità la Casellati e forse farà lo stesso anche qualche M5S.
Quirinale, Letta teme i voti del M5S per la candidata del centrodestra Casellati
Letta parla al passato però: il centrodestra ha già tentato di dividere il centrosinistra, infatti. Con l’ipotesi Franco Frattini, ben vista dal M5S ma osteggiata dal Pd. In misura minore, lo stesso vale con la candidatura della seconda carica dello Stato. Non è escluso che tra i 5 Stelle c’è chi è stufo del muro contro muro e teme che torni in pista l’autocandidatura di Draghi. Votare per la presidente del Senato darebbe un chiaro messaggio al Pd. In effetti Letta finora si è limitato a dire no a tutti i candidati proposti dal centrodestra. Evidentemente punta a votare proprio per Draghi o spera nel Mattarella bis.
Il leader del Pd “piange e fotte”
“Mi chiedo se ho fatto bene a fidarmi”, dice il leader dem, con una punta di ridicolo vittimismo. Finora si è imposto come se decidesse lui – quando il centrodestra ha più grandi elettori di Pd-M5S-LeU – e ora “piange e fotte”, come si suol dire. Si appresta a dire no pure alla Casellati, che in quanto seconda carica dello Stato è super partes proprio come chiede Letta, e però dà la colpa al centrodestra.
M5S potrebbe votare secondo “libertà di coscienza”
Dal canto loro, i 5 Stelle non dicono né sì né no, anzi. Alle agenzie fanno sapere che nella votazione di oggi potrebbero andare verso la libertà di coscienza. E’ la linea che è emersa dalla riunione lampo di questa mattina nell’Aula di Montecitorio. Alla riunione, comunque, non si è arrivati ad una decisione ufficiale. Altro dato da non sottovalutare all’incontro mancava il leader Giuseppe Conte. No comment anche da Luigi Di Maio.
Alle 11 si vota, il Pd dovrebbe optare ancora una volta per la scheda bianca. Il centrodestra voterà compatto per la Casellati. Staremo a vedere quanti saranno i voti per la presidente del Senato che arriveranno a fuori lo schieramento.
Adolfo Spezzaferro
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