Washington, 31 dic – In vista delle Europee di maggio, Steve Bannon ha già cominciato a muovere le sue pedine. Con il suo The Movement, una sorta di «Internazionale populista», l’ex stratega di Trump vuole infatti offrire assistenza a tutti quei partiti sovranisti che intendono ribellarsi alla burocrazia di Bruxelles. E Bannon ha un modello del tutto singolare: «Soros e gli altri formano persone orientate all’azione. Uso Soros come modello per molte cose e anche per The Movement. Sono al 100% contrario alla sua ideologia, ma ammiro sempre chi ottiene risultati. Una delle cose in cui dobbiamo applicarci per contrastarli è: fare, non solo parlare», ha dichiarato Bannon in un’intervista concessa di recente al Corriere della Sera.
Al quotidiano di via Solferino, Steve Bannon ha anche chiarito la natura dell’accademia politica che intende allestire nel monastero medievale di Trisulti, in provincia di Frosinone. Un’accademia che Benjamin Harnwell, il suo fiduciario in Europa, ha descritto come una «scuola di gladiatori per guerrieri della cultura». L’ex stratega di Trump ha quindi spiegato che l’accademia non è rivolta a «ragazzi appena laureati, ma a studenti più maturi, dai ventisettenni ai quarantenni. Gente che vuol cambiare carriera, passare per esempio dal no-profit ai media, alla politica, all’insegnamento. Ci sarà una fusione di cultura, storia, economia, comprensione di media e social media, per creare agenti di cambiamento più tradizionalisti». E il modello è, appunto, l’Open Society di George Soros. Declinata però, ovviamente, in senso sovranista/populista.
Ammiratore sin dall’inizio dell’alleanza Lega-M5S, Bannon indica anche i soggetti politici italiani su cui vuole puntare alle Europee. L’incognita, a quanto pare, è rappresentata dai Cinque Stelle, se faranno cioè parte del Movimento: «Non è stato ancora determinato. I due gruppi su cui siamo concentrati e che volevano veramente esserne parte sono Fratelli d’Italia e la Lega». L’obiettivo delineato da Bannon è un’alleanza tra sovranisti e popolari all’Europarlamento: «C’è una buona probabilità che succeda, ma dipenderà dai numeri. La cosa più importante ora è vincere più seggi possibile. Se percorri l’Europa come ho fatto io, è chiaro che la Storia è dalla parte dei partiti sovranisti. Pensiamo a un anno fa, prima delle elezioni italiane: il peso di Salvini non era ancora emerso, nessuno sapeva se il Movimento Cinque Stelle fosse in grado di governare, Merkel e Macron erano popolari. Le elezioni italiane sono state il fattore scatenante, hanno rivelato che un’alternativa era possibile. E Merkel adesso è finita, incredibile». Che il Movimento di Bannon – il quale non agisce di certo in maniera disinteressata – sia veramente un’«alternativa», tuttavia, non è ancora chiaro. Neanche un poco.
Valerio Benedetti
“Voglio essere il Soros sovranista”: Steve Bannon è pronto per le Europee
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2 comments
“Il nemico del mio nemico è mio amico”. Le nostre sole forze chiaramente non sono sufficienti a battere un Soros e la sua potenza economica, perciò nemici che lavorano insieme per un bene comune! Poi si vedrà………….
Dove si manda il CV?