Oklahoma City, 27 ago – Sentenza storica quella di oggi, che farà da precedente, negli Stati Uniti, per migliaia di cause come questa. Un giudice del Cleveland County District, Thad Balkman, ha condannato la multinazionale Johnson& Johnson al pagamento di 572 milioni di dollari. La multinazionale è stata ritenuta dal giudice responsabile di dell’esplosione dell’epidemia di consumo di oppioidi dello stato dell’Oklahoma. Il procuratore ha definito la crisi come “la più grande crisi sanitaria mai affrontata dall’Oklahoma“.
La tragedia degli oppioidi
Solo nel 2017 il consumo di oppioidi ha ucciso 47 mila america. E’ la quinta causa di morte del Paese, superando addirittura quella degli incidenti stradali. Mike Hunter, procuratore generale, ha impostato la sua accusa su come la Johnson & Johnson, che fornisce il 60% degli ingredienti per gli oppioidi attraverso la sussidiaria Janssen, e che ne produce due tipi il Duragesic e Nucynta, non avesse informato a dovere medici e pazienti sulle conseguenze dell’uso di tali medicinali. Anzi, aveva impostato una campagna di marketing aggressivo pur di vendere tali prodotti, potenti antidolorifici. Quest’uso sconsiderato dei farmaci ha portato a migliaia di overdose: i morti sono seimila nello stato dell’Oklahoma dal 2000. Innumerevoli i cittadini che hanno sviluppato tossicodipendenza.
“Medici consapevoli del rischio”
Hunter, nella sua arringa di luglio aveva attaccato: “Quello che è veramente senza precedenti è come gli imputati si siano imbarcati in uno schema subdolo, disonesto e cinico per creare il bisogno di oppioidi”. Ma l’avvocato della difesa di Johnson&Johnson aveva replicato: “Non ditemi che i dottori non fossero consapevoli del rischio” (ricordiamo che la stessa multinazionale è stata condannata a un risarcimento di 4,7 miliardi di dollari per il celebre borotalco per bambini, scoperto poi cancerogeno). Tuttavia, Wall Street temeva una condanna più dura e il titolo era in ribasso.
Il caso Purdue Pharma
Il procuratore aveva infatti chiesto 17 miliardi di dollari, distribuire nel corso di trent’anni in centri per il trattamento delle dipendenze. Atre due multinazionali coinvolte nella causa, la Purdue Pharma che produce l’OxyContin, primo imputato, e la Teva Pharmaceuticals, avevano entrambi patteggiato. Quello della Johnson&Johnson è il primo caso di questo tipo di aver saltato il patteggiamento per andare a processo. La situazione ricorda quella delle cause intentate conto i colossi del tabacco nei primi anni novanta: si conclusero nel 1998 e l’accordo risultò avere il valore complessivo di 246 miliardi di dollari.
Ilaria Paoletti