Ankara, 23 nov – Il Ministro della Difesa turco, Fikri Isik, ha dichiarato che Ankara è in contatto con Mosca per l’acquisto del sistema da difesa aerea S-400 “Triumf” (SA-21 “Growler” in codice Nato). Il 18 novembre scorso, mentre rispondeva ad alcune domande sui piani di potenziamento dell’apparato di difesa aerea turco, il Ministro ha ammesso che in questo momento sono in trattative con la Russia ma che, al tempo stesso, stanno tenendo contatti con altri Paesi in merito alla questione.
Il sistema S-400 è al momento quello più all’avanguardia che la Russia possa offrire, e molti analisti lo considerano, a ragione, il migliore al mondo per la sua capacità di colpire bersagli a notevoli distanze dal punto di lancio e a tutte le quote, facendone così uno strumento di interdizione d’area al pari di un caccia intercettore. Il “Triumf” infatti, derivato dal S-300PMU-2 “Favorit” (SA-20 “Gargoyle”), equipaggiato con il missile 48N6E3 (evoluzione della versione E2 in dotazione al S-300) a combustibile solido, è capace di un raggio d’azione massimo di 250 km ed è in grado di colpire bersagli volanti ad una quota compresa tra i 10 ed i 30mila metri, oltre che bersagli balistici ad una distanza compresa tra i 7 ed i 60 km, cosa che ne fa un sistema da difesa aerea con acclarate capacità ABM anche considerando la possibilità di ingaggiare e seguire bersagli in traiettoria balistica ad una distanza di 3.500 km e ad una velocità di Mach 15, grazie al radar 91N6E “Big Bird”.
La Turchia sarebbe così il primo paese tra i membri storici della Nato ad affidarsi ad un sistema d’armi di fabbricazione russa, nonostante, è bene ricordarlo, non ci sia alcun tipo di vincolo sull’acquisto degli armamenti tra i paesi membri dell’Alleanza Atlantica. Sebbene Ankara nel 2013 avesse indetto una gara internazionale per l’acquisto di un sistema da difesa aerea che vedeva anche la presenza dei cinesi, quella dei russi col sistema Antey 2500, degli americani col sistema “Patriot II” ed il consorzio italofrancese MBDA con il sistema Samp/t “Aster 30”, sembra palese che l’affermazione del Ministro turco sia volta più a smuovere la Nato in merito alla questione della difesa aerea turca, piuttosto che un vero e proprio interesse verso il sistema S-400, sebbene lo stesso Ministro abbia detto che “Questo non significa che ignoreremo la proposta russa”.
Paolo Mauri