Damasco, 13 feb – La Turchia si prepara ad intervenire direttamente nello scenario siriano, al fianco dell’Arabia Saudita. Ad annunciarlo è Mevlut Cavusoglu, ministro degli Esteri di Ankara. “Serve una strategia ampia. Se sarà adottata, noi come Turchia e Arabia Saudita potremo unirci in un’offensiva di terra”, ha spiegato Cavusoglu. “Abbiamo dichiarato – ha proseguito il ministro – che Turchia e Arabia Saudita, tutti noi, possiamo prendere parte a un’operazione di terra. Dicono che la Turchia non abbia la volontà di lottare contro Daesh, però le proposte più concrete le abbiamo fatte noi”.
L’eventuale operazione congiunta è, al momento, solo un’ipotesi. L’asse Arabia Saudita-Turchia non è invece una novità: già da tempo il regno dei Saud sta inviando soldati ed aerei da caccia nella base militare turca di Incirlik, non distante la confine nordoccidentale della Siria. Quel confine estremamente poroso e dal quale, con la complicità o la colpevole assenza del governo di Erdogan, l’Isis ha fatto transitare più volte uomini, mezzi e petrolio destinato alle raffinerie turche. Come già l’Arabia Saudita, così anche la Turchia sembra voler lasciare le milizie di Al-Baghdadi al proprio destino. Una scelta che segue l’intervento russo, grazie al quale il governo di Assad è riuscito a respingere gli attacchi dei fondamentalisti e riconquistare numerose zone del paese.
Poteva sembrare impossibile, ma l’Isis ce l’ha fatta: il fronte sunnita è finalmente una realtà.
Roberto Derta