Roma, 18 nov – Bocciato nelle urne (Luigi Di Maio), non ripresentati dal partito (Paola Taverna e Vito Crimi): tre ex esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle che, come ormai noto, non siedono più in Parlamento. Non essere più parlamentari non è però l’unica peculiarità che unisce Di Maio, Taverna e Crimi. I tre astri (caduti) del firmamento pentastellato potrebbero infatti essere “ripescati”, ovvero reinseriti nelle istituzioni. Ciò significa che continueremo a pagare loro gli stipendi. Spieghiamo perché.
Perché a Taverna, Di Maio e Crimi potremmo pagare ancora lo stipendio
Taverna e Crimi non sono stati ricandidati dai Cinque Stelle per via del limite dei due mandati raggiunto. Da qualche giorno però circola, insistente, una voce: i due ortodossi grillini potrebbero essere assunti come consulenti in Parlamento per il M5S. Un contratto di consulenza prevede una compensazione di circa 70mila euro annui, gentilmente sborsati dai cittadini italiani. “Penso ci siano problemi più importanti per il Paese di cui discutere. Assurdo polemizzare sui collaboratori che il gruppo parlamentare ritiene legittimamente di assumere”, ha detto Elisa Pirro, tesoriera del gruppo parlamentare M5s a Palazzo Madama, all’Adnkronos. Una sorta di conferma: Vito Crimi e Paola Taverna molto probabilmente saranno nominati consulenti dei Cinque Stelle in Parlamento.
E Di Maio? Chi lo ripesca? Bocciato dagli elettori, nel collegio uninominale di Napoli ha perso e si è fermato a un misero 0,6% con la sua lista Impegno Civico, appena nata e già sparita dai radar politici. Dunque non è stato rieletto in Parlamento. Non ha nemmeno più un partito a cui bussare per ottenere qualche incarico di altro genere, eppure potrebbe essere “ripescato” lo stesso. Nel suo caso ci sta seriamente pensando addirittura l’Unione europea. Il nostro carissimo ex ministro degli Esteri è stato infatti indicato dal panel di tecnici Ue come inviato speciale europeo nel Golfo Persico. Una raccomandazione, ancora nulla più, perché la nomina ufficiale spetta all’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell. Sta di fatto che pure l’impareggiabile Gigino sta per tornare, a nostre spese.
Alessandro Della Guglia
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