Roma, 23 apr – Nessuna prova del suo reale coinvolgimento diretto, ma la rivendicazione dell’Isis per l’attacco terroristico in Sri Lanka è arrivata. “Coloro che hanno condotto l’attacco che ha preso di mira membri della coalizione a guida Usa e cristiani nello Sri Lanka l’altro ieri sono combattenti dello Stato islamico”, scrive Amaq, l’agenzia stampa e organo propagandistico dello Stato islamico. Il drammatico bilancio delle vittime intanto è salito ancora: 321 i morti e oltre 500 feriti. Le otto bombe che hanno colpito chiese e alberghi hanno provocato la morte, secondo quanto riferito dall’Unicef, di 45 bambini.
Il governo cingalese ha dichiarato che probabilmente gli attentati sono una vendetta dei fondamentalisti islamici per la strage di Christchurch, in Nuova Zelanda. La polizia dello Sri Lanka ha arrestato 40 persone, fortemente sospettate di aver avuto un ruolo significativo negli attacchi. Secondo le autorità di Colombo, farebbero parte di due gruppi jihadisti locali: il National Thawheed Jamaat e il Jammiyathul Millathu Ibrahim. Ma il governo cingalese già ieri aveva fatto presente di sospettare che dietro a questi attacchi ci fosse una rete internazionale del terrore. La rivendicazione dell’Isis, ammesso che non sia semplice propaganda, confermerebbe quanto sostenuto dal governo.
Il predicatore dell’Isis
Le forze dell’ordine dello Sri Lanka stanno adesso concentrando le indagini sulla figura di uno dei sette attentatori suicidi: Moulvi Zahran Hashim, noto alle autorità per il suo ruolo di predicatore pro-Isis, nonché uno dei leader del gruppo jihadista National Tawheed Jamaath. Non vi sono ancora prove certe, perché l’uomo non è stato ufficialmente identificato ma gli investigatori, stando a quanto riferito da alcuni media americani, sono certi che si tratti di lui. Hashim era seguito dai servizi segreti perché sospettato di aver organizzato un mancato attentato contro un obiettivo indiano, circa quattro mesi fa. In India sono tra l’altro attivi alcuni gruppi jihadisti che potrebbero aver avuto un ruolo significativo nella pianificazione degli attacchi in Sri Lanka.
Eugenio Palazzini