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Spagna, coronavirus fuori controllo. Ora la Catalogna sceglie chi intubare e chi no

by Eugenio Palazzini
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Catalogna, coronavirus

Roma, 1 apr – Se il coronavirus miete ovunque vittime e in Europa l’Italia è sempre la nazione più colpita, in Spagna la situazione sembra fuori controllo. Stando ai dati forniti dal ministero della Sanità di Madrid, i casi registrati sono più di 100mila, con addirittura 7.719 nuovi contagi confermati in appena 24 ore. Un bilancio che si fa dunque ogni giorno più drammatico, considerati anche i 9.053 decessi in totale (864 morti nell’ultimo giorno). Ritmi tanto impressionanti quanto drammatici, che rischiano di far centrare alla Spagna un triste record: entro pochi giorni, forse poche ore, potrebbe infatti scavalcare l’Italia per quanto riguardo il numero delle persone colpite dal virus.

Selezione dettata dagli ospedali al collasso

Il governo di Madrid è poi alle prese con un sistema sanitario al collasso, che in molte zone della nazione iberica non riesce a sostenere l’impatto della pandemia. Così, come riferito oggi da El Mundo, la Catalogna intende limitare gli accessi negli ospedali: i pazienti che hanno meno probabilità di sopravvivere resterebbero dunque fuori. La Generalitat, ovvero l’insieme delle istituzioni governative della comunità autonoma, ha fornito precise istruzioni agli operatori delle ambulanze su come giustificare alle famiglie chi viene scartato, seguendo criteri legati a prognosi sfavorevole a causa dell’età e malattie pregresse. In un protocollo indirizzato al Servizio medico di emergenza, si suggerisce di “non riferirsi al fatto che non ci sono letti per tutti come motivo per negare cure intensive” e di spiegare che “la morte a casa, al momento, è la migliore opzione” con cure palliative.

Il documento della Generalitat, pubblicato da El Mundo, riporta indicazioni come: “Limitare lo sforzo terapeutico per i pazienti con sospetto Covid-19 e insufficienza respiratoria acuta”. Si sconsiglia ad esempio di utilizzare la ventilazione meccanica giudicata invasiva per chi ha più di 80 anni e per chi ha particolari patologie. Si tratta dunque di un protocollo che invita a fornire cure specifiche soltanto a domicilio per chi è stato contagiato ma rientra in queste categorie di persone. Tutto questo perché, evidentemente, gli ospedali spagnoli non riescono più ad accogliere tutti gli infettati. Di qui la precedenza data a chi ha, sulla carta, più chance di non morire.

Eugenio Palazzini

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2 comments

jason17 1 Aprile 2020 - 5:44

Adesso il governo Sanchez potrà finalmente realizzare il suo progetto dei 7/8 milioni d’immigrati per poter rimpiazzare tutti coloro che decederanno. Una vera manna dal cielo per le sinistre globaliste, inizio a credere che questo virus sia stato inoculato non da una potenza straniera ma semplicemente da qualche potentato finanziario, gli unici che stanno letteralmente godendo della situazione attuale. Speculazioni a più non posso e merci che viaggiano tranquillamente senza intralcio, il sogno di Soros e compagni, chiedetevi a chi giova questa situazione? Prima hanno guidato l’assalto degli immigrati al mondo occidentale, supportati dalle sinistre fucsia e usando le O.N.G. per l’invasione, poi con un semplice virus, hanno creato la situazione perfetta per fare i propri comodi. Intanto Zingaretti, Gori e Bellanova si stanno già muovendo, la grancassa del regime si è messa in moto!

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Stefano 2 Aprile 2020 - 3:21

Standing ovation.

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