Roma, 19 feb – Secondo la testata Moncloa, che cita fonti interne, George Soros sarebbe stato inserito nella lista delle principali minacce per la Spagna del Centro Nacional de Inteligencia (CNI), i servizi segreti spagnoli. Sempre Moncloa, per stigmatizzare l’influenza destabilizzatrice dello speculatore in Spagna, cita il libro “Soros, rompiendo España” scritto da Juan Antonio de Castro de Arespacochaga, esperto nel campo dell’intelligence, professore ordinario di economia internazionale presso l’Università Complutense di Madrid e funzionario internazionale permanente delle Nazioni Unite a Ginevra per 25 anni, e Aurora Ferrer, giornalista e specialista in analisi dell’intelligence.
Nel libro, gli autori parlano anche della battaglia contro la disinformazione che ha avvicinato Soros a diversi membri del governo spagnolo e altre figure istituzionali molto rappresentative in Spagna, attraverso il progetto Integrity Initiative, che mira a combattere le notizie false, ma che, secondo alcuni documenti scoperti da Anonymous, non ha fatto altro che incoraggiarle. Secondo i documenti hackerati, nel 2018 il leader del cluster spagnolo, Nicolás de Pedro, ricercatore dell’Institute for Statecraft che ha sviluppato il progetto Integrity Iniziative, ha informato il cluster britannico allo scopo di attivare la rete affiliata per impedire che il colonnello Pedro Baños fosse nominato come direttore della Sicurezza nazionale spagnola, perché considerato vicino alla Russia. La disinformazione creata dai cluster di Integrity Iniziative favorì la scelta del governo Sanchez, che ricadde sul generale Miguel Ángel Ballesteros.
De Castro e Ferrer hanno anche redatto il rapporto “Agentes oscuros y hostigamiento en la zona gris“, uno studio sul ruolo svolto da George Soros, tra settembre e dicembre 2017, riguardante gli eventi che hanno portato al referendum catalano del primo ottobre e alla dichiarazione unilaterale di indipendenza dei 27 di quello stesso mese. De Castro spiega che nel 2012 la Open Society Initiative for Europe (Osife) di Soros inaugurò la propria sede di Barcellona, e nello stesso anno il Centro per gli affari internazionali di Barcellona (Cidob) iniziò a ricevere i fondi dallo speculatore. Cidob è uno dei più importanti think tank di Barcellona e tra i principali sostenitori dell’indipendenza catalana, nonché beneficiario di fondi pubblici provenienti dalle istituzioni catalane (Generalitat de Catalunya, Ajuntament de Barcelona, Àrea Metropolitana de Barcelona, etc) e dalla Commissione Europea. Sempre nel 2012, Artur Mas, presidente della Generalitat de Catalunya, fonda Diplocat, agenzia diplomatica catalana a capitale misto (privato e pubblico) e principale sostenitrice della propaganda contro la Spagna, che viene additata come dittatrice fascista contro il popolo oppresso catalano. Tra i finanziatori di Diplocat, troviamo anche la fondazione di Soros
In Spagna, George Soros starebbe quindi ammaestrando le istituzioni e diversi esponenti politici per creare caos e destabilizzazione, che hanno sempre generato per lui profitti economici, come ha ammesso più volte: “Più una situazione si aggrava, meno ci vuole a rovesciarla, e più grande è il lato positivo”.
Francesca Totolo
5 comments
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Solo per la Spagna ?
[…] di Francesca Totolo per Il primato nazionale […]
“Più una situazione si aggrava, meno ci vuole a rovesciarla, e più grande è il lato positivo”!
Quando lo diceva sostanzialmente G.F.Freda…, apriti cielo e chiuditi terra! Soros verso… la legge del contrappasso?
Vedrete che dopo il “separatismo della Catalogna” tornerà l’attualmente dormiente “separatismo basco”… Agli amici di Sòrete servono nuovi stati e staterelli clienti dell’euro…