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Russia: il volo Malaysia Airlines abbattuto da missile aria-aria?

by Paolo Mauri
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malaysia-flight-mh17-black-box-may-now-be-in-moscow1Mosca, 16 lug – Il portavoce del comitato investigativo russo, Vladimir Markin, che si sta occupando di ricercare le cause del disastro aereo del volo Malaysia Airlines MH-17 avvenuto lo scorso 17 luglio, riferisce che dai dati in loro possesso ritengono che l’aereo sia stato abbattuto da un missile aria-aria non di fabbricazione russa.
A quasi un anno di distanza dalla sciagura ritorna quindi l’ipotesi dell’abbattimento, sebbene inizialmente considerata controversa da alcune fonti russe: l’ex pilota militare Vladimir Babak difatti sosteneva, l’11 marzo di quest’anno, che l’aereo imputato di aver lanciato il missile, un Sukhoi Su-25 “Frogfoot” ucraino, non fosse in grado di intercettare il velivolo di linea a quella altitudine (10.500 metri), avendo una quota operativa di 3-4 mila metri.

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Sukhoi Su-25 “Frogfoot”


Il cacciabombardiere di fabbricazione russa Su-25, infatti, nasce come aereo per appoggio terrestre principalmente in funzione anticarro. Progettato sul finire degli anni 70 dal noto “bureau”  Sukhoi che, insieme al ben più noto Mikoyan-Gurevich (MiG), ha contribuito da sempre a fornire aerei da combattimento alla Russia, è stato sviluppato in risposta all’ingresso in servizio del suo corrispondente occidentale Fairchild-Republic A-10 Thunderbolt II, soprannominato affettuosamente “Warthog”, facocero, dai piloti americani a causa della sua linea poco aggraziata.
Le parole di Babak però, destarono critiche immediate da parte di altri piloti russi e delle stesse massime autorità militari: il tenente generale Aleksander Maslov, ex vice capo delle Forze di Difesa Aerea russe (V-PVO), sostenne infatti che basandosi sulla natura dei danni riportati dall’aereo della Malaysia Airlines e dall’analisi dei rottami ci fosse un’alta probabilità che fosse stato abbattuto da un missile; supportato anche dalle evidenze date dai tracciati radar che dimostrerebbero l’intercettazione del volo da parte di un aereo da caccia.
Versione questa che ribalterebbe quella fin’ora considerata in occidente, ovvero che l’abbattimento sia stato causato dal lancio di un missile terra-aria dal settore ucraino in mano alle truppe filo-russe.
“Abbiamo informazioni – sostiene Markin – anche basate sui risultati di test, secondo cui l’aereo è stato abbattuto da un missile aria-aria. Inoltre gli esperti ritengono che il tipo di missile sia stato identificato e che non sia prodotto in Russia”.
Quindi secondo la commissione d’inchiesta russa sarebbe stato un Su-25 ucraino con armamento non russo ad abbattere il Boeing della Malaysia Airlines causando la morte di 298 persone; conclusione supportata anche dalla testimonianza di un ex meccanico dell’Aeronautica Militare Ucraina, Ievgheni Agapov, secondo cui un “Frogfoot” sarebbe decollato quel fatidico 17 luglio da una base aerea ucraina e tornato senza munizionamento.
Quello che poteva essere un “casus belli” si sta sempre più trasformando in un continuo passarsi la “patata bollente” delle responsabilità tra Russia e Ucraina, senza che sia stata possibile alcuna indagine super partes da parte di organismi internazionali che sarebbe stata auspicabile, in questo caso, data l’escalation della tensione in quella particolare aerea geografica.
Paolo Mauri

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