Roma, 19 gen – Via le restrizioni anti Covid nel Regno Unito. E’ quanto annunciato, alla Camera dei Comuni, dal primo ministro Boris Johnson. Il premier britannico ha così formalizzando quando stabilito giovedì scorso, revocando la raccomandazione dello smart working, il pass vaccinale (una sorta di mini green pass versione inglese) e pure l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici, nei locali notturni e nei negozi. Termina di fatto il cosiddetto “piano B”, introdotto a dicembre dal governo di Londra.
Regno Unito, stop a green pass e mascherine: il discorso di Johnson
Come riportato dalla Bbc, Johnson ha affermato che “da questo momento” il governo non consiglierà più alle persone di lavorare da casa, quindi dovranno affrontare la questione del loro ritorno in ufficio con i datori di lavoro. Per quanto riguarda le mascherine, non più obbligatorie, BoJo ha raccomandato ai cittadini britannici di continuare a indossarle nei luoghi chiusi e nei posti affollati, in particolare quando è possibile incontrare estranei.
A partire da domani stop alle mascherine obbligatorie anche nelle aule delle scuole secondarie, con il Dipartimento dell’Istruzione che “a breve” rimuoverà le attuali indicazioni “sul loro utilizzo nelle aree comuni”. Il primo ministro ha poi citato uno studio dell’Office for National Statistics per evidenziare che i contagi nel Regno Unito stanno diminuendo. Gli scienziati, ha fatto notare Johnson, dicono che “è probabile che l’onda Omicron abbia ora raggiunto il picco a livello nazionale”.
Strategia “a lungo termine” per convivenza con il Covid
Il premier britannico ha inoltre annunciato una strategia a lungo termine – al vaglio del governo – per iniziare a convivere con il coronavirus e dunque per evitare di reintrodurre nuove restrizioni in futuro. Ma per raggiungere questo obiettivo, tutti i cittadini dovranno “restare cauti” durante le ultime settimane invernali perché “gli ultimi dati sono incoraggianti, i casi iniziano a diminuire, tuttavia la pandemia non è finita”.
La mossa di BoJo era stata pronosticata, ma ha subito un’accelerazione dettata verosimilmente dalla minaccia del voto di sfiducia del suo stesso partito in seguito alla scandalo Partygate. Su questo giornale avevamo difatti sottolineato come i cittadini britannici attendessero la “fatidica” data del 26 gennaio, giorno in cui l’esecutivo guidato da BoJo avrebbe dovuto rivedere ufficialmente le misure restrittive. Molti parlamentari conservatori chiedevano una sorta di “tana libera tutti”. E’ arrivato prima del previsto.
Eugenio Palazzini
1 commento
E noi siamo i beati, ehm, i beoti che hanno iniziato per primi e, come al solito, finiremo per ultimi. Non conosciamo più la vergogna di fronte pure alla G.B. che relativamente alla igiene non è proprio maestra! Le ns. sciagure sono veramente dovute alle zucche vuote, falsamente “targate”, che fan finta di essere piene…