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Putin-Trump: il ticket che fa impazzire i buonisti

by Francesco Meneguzzo
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Donald Trump, il miliardario americano in testa ai sondaggi per la nomination repubblicana per le prossime elezioni presidenziali

Mosca, 18 dic – Nella sua ultima conferenza stampa annuale a Mosca, seguita dal più grande numero di giornalisti della storia russa degli ultimi 20 anni, il presidente Vladimir Putin ha espresso un qualificato sostegno alla candidatura di Donald Trump per la prossima nomination del Partito Repubblicano (Gop) e per la corsa alla casa Bianca, affermando di sperare che l’elezione del vulcanico miliardario possa migliorare le relazioni di Mosca con gli Stati Uniti.

“È davvero una persona brillante e di talento, senza alcun dubbio. Non è nostro compito giudicare le sue qualità – quello è compito degli elettori americani – ma lui è il leader assoluto nella corsa presidenziale”, ha sostenuto Putin, aggiungendo che “[Trump] dice di volersi muovere verso relazioni nuove, più sostanziali relazioni con la Russia. Come potremmo non accogliere questa volontà con favore?”.

In un dibattito repubblicano a settembre, Trump sostenne che la sua vittoria avrebbe assicurato la fine del gelo dei rapporti con Mosca instauratosi sotto la presidenza Obama.

“Vorrei parlargli e intendermi con lui”, dichiarò il candidato del Gop con riferimento al capo del Cremlino. “Io credo – e posso sbagliarmi, nel qual caso dovrei considerare altre opzioni – che potrei intendermi con molti leader mondiali con i quali questo paese è in rotta”. E mai dalla seconda guerra mondiale gli Stati Uniti hanno tanti nemici o almeno critici come oggi.

“A lui non piace affatto Obama, né lo rispetta. E sono sicuro che questi sentimenti sono ricambiati”, disse Trump di Putin in ottobre, aggiungendo di ritenere che “con me probabilmente i rapporti sarebbero completamente diversi e positivi. E credo anche che in questo modo molti problemi saranno superati”.

In politica estera, Trump è noto per sostenere l’inevitabile evoluzione multipolare del mondo, quindi di riconoscere il diritto di altri grandi paesi di esercitare la propria influenza politica ed economica, nel rispetto delle sovranità nazionali. Tanto che fin dall’avvio delle operazioni militari russe in Siria le accolse positivamente, sostenendo che sarebbe stato il caso “di lasciarli svolgere il lavoro che noi (gli Usa, ndr) non siamo stati in grado di compiere in più di un anno”.

In politica interna, è nota la sua recente proposta shock di imporre una moratoria sull’immigrazione di individui di fede musulmana, almeno finché non sia stata debellata la piaga del terrorismo.

Francesco Meneguzzo

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