Parigi, 7 ott – Nessuno vi ha raccontato della marea umana, di 600mila persone (secondo gli organizzatori, 42mila secondo la questura) che ha marciato ieri per le strade di Parigi, opponendosi alla revisione della legge sulla bioetica e all’apertura sulla procreazione assistita (Pma) in favore delle donne senza marito e alle coppie di donne omosessuali. I media mainstream hanno voluto così silenziare le voci di 600mila cittadini, secondo cui i politici – che esamineranno e voteranno la legge il 15 ottobre in Assemblea nazionale – non hanno tenuto conto del parere reale dei francesi. Il silenzio dei media – italiani e francesi – è stato, come sempre in questi casi, assordante. Se si digita “Marchons Enfants” (questo il nome della marcia) dentro ai motori di ricerca non vi è un singolo media d’Oltralpe, se si eccettua Le Figaro che ha fornito una scarna diretta dell’avvenimento, che abbia coperto la manifestazione di ieri. Tutto tace anche sul fronte dei media nazionali.
“Il diritto del bambino deve prevalere, non il desiderio dell’adulto” uno dei tantissimi slogan scanditi durante la manifestazione. “Chiediamo che i deputati e i senatori riflettano bene su ciò che andranno a decidere. Comprendiamo profondamente la sofferenza di chi non può avere figli ma torniamo a dire che non si può dare una risposta a questo dolore trasformando la procreazione in fabbricazione. Che lo si voglia o no, questo progetto di legge ci sta conducendo a questo”, ha commentato Mons. Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese (Cef). Tra le principali organizzazioni scese in piazza ieri ci sono: Manif pour tous, il “cartello” di 34 associazioni francesi nato nel 2013 contro la legge “Toubira” che ha aperto al matrimonio e all’adozione alle coppie omosessuali in Francia, le Associazioni familiari cattoliche (Afc) e L’alliance Vita.
Cristina Gauri