Madrid, 5 mag – Alle elezioni amministrative per la regione di Madrid, la destra ha letteralmente sbaragliato la concorrenza. A trionfare, infatti, è stata la presidente uscente Isabel Díaz Ayuso, esponente del Partito popolare. Di più: vista la scomparsa di Ciudadanos, il partito populista di centrodestra (e alleato del Pp nella giunta precedente), per raggiungere la maggioranza assoluta la Ayuso dovrà appoggiarsi ai sovranisti di Vox. Si preannuncia quindi un governo regionale a forte trazione destrorsa. Tant’è che il risultato elettorale ha causato un vero terremoto politico: Pablo Iglesias, leader di Podemos e candidato a questa tornata, ha annunciato che lascerà la politica a causa della sconfitta.
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I risultati delle elezioni di Madrid
Il trionfo della destra alle elezioni di Madrid è stato il risultato di un abile colpo di mano della Ayuso. Le sue politiche anti-lockdown hanno riscosso un notevole successo e, sondaggi alla mano, l’esponente del Pp ha colto la palla al balzo: ha forzato i moderati di Ciudadanos a far cadere la giunta prima del tempo, per poi passare al raccolto della lunga semina. E così, grazie al suo 44 per cento dei voti, il Partito popolare ha raddoppiato sia i voti che i seggi. Anche Vox, che ha migliorato con un seggio in più il suo ultimo piazzamento, ha raccolto il 9 per cento delle preferenze: come alleati in giunta o in appoggio esterno, i sovranisti dovrebbero garantire al Pp una maggioranza piuttosto stabile. Male invece il Partito socialista (fermo al 17 per cento) e i populisti sinistrorsi di Podemos (7 per cento). Per quanto riguarda il partito degli Indignados, la delusione delle aspettative ha portato addirittura il leader Iglesias a farla finita con la politica.
Né lockdown né chiusure
Come detto, la vittoria della destra alle elezioni di Madrid è figlia delle misure anti-lockdown decise dalla giunta della Ayuso. Mentre il resto della Spagna e dell’Europa si rinchiudeva in casa, nella capitale iberica era possibile mangiare al ristorante di sera, andare al cinema e a teatro, fare lezioni scolastiche in presenza e così via. Il tutto doveva essere fatto in sicurezza, ovvio: mascherina, distanziamento, numeri contingentati ecc. Ma niente chiusure, niente confinamenti e niente lockdown. Una saggia politica che ora ha portato anche ricchi dividendi elettorali.
Gabriele Costa