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Coronavirus, il vicepremier del Giappone: “Noi meno colpiti perché più colti”

by Eugenio Palazzini
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Giappone, vicepremier

Roma, 4 giu – Come spiegare il contenuto numero di morti da coronavirus in Giappone? Taro Aso, vicepremier e ministro delle Finanze nipponico, non ha dubbi: è dovuto all’alto “livello culturale” del popolo del Sol Levante rispetto agli altri popoli. Una dichiarazione senz’altro forte, e destinata a scatenare una ridda di polemiche, che il braccio destro di Shinzo Abe non ha esitato a rilasciare oggi alla Camera dei Consiglieri stando a quanto riferito dal quotidiano Asahi Shimbun. Ma il vicepremier è andato oltre, affermando che la superiorità giapponese da questo punto di vista è sempre più “nella consapevolezza comune” a livello internazionale.

Le convinzioni di Aso

Qualcuno osa metterla in discussione? Per Aso non è contemplabile, perché i dati a suo avviso parlano chiaro: “Ogni milione di abitanti, in Giappone sono 7” i decessi da coronavirus. “Spesso mi chiamano e mi chiedono: ‘Non è che solo voi avete una medicina?’”, ha poi proseguito il ministro delle Finanze. Ma “io li zittisco sempre rispondendo: ‘Tra la gente del tuo paese e quella del mio c’è una differenza di livello culturale’“. Per poi aggiungere: “Dal momento che da allora le telefonate di questo tipo sono terminate, tutto sommato credo che questo fatto sia entrato nella consapevolezza comune”. Una conclusione forse un tantino avventata, eppure il vicepremier giapponese tira dritto.

D’altronde è noto pure per essere stato davvero, prima di entrare in politica, un eccellente tiratore. Nel 1976 fece parte infatti della squadra nazionale nipponica di Tiro a segno alle Olimpiadi di Montreal. Taro Aso è quindi abituato a sparare e a spararle. E adesso non può che farsi scudo con i confortanti dati del Giappone sull’epidemia. Il Sol Levante ha infatti contenuto fortemente il numero dei decessi (poco più di 900) e ha fatto registrare meno di 17mila casi, pur essendo stato uno dei primi Paesi colpiti. Tutto questo tra l’altro senza attuare un lockdown eccessivamente stringente.

Sparate continue

Va detto comunque che Taro Aso non è nuovo ad affermazioni scioccanti che inevitabilmente destano un certo scalpore non soltanto in patria. Tre anni fa, durante una riunione del suo partito, il vicepremier disse ad esempio che “Hitler era animato da buone intenzioni”. E sempre nel 2017, durante un dibattito a Utsunomiya, Aso dichiarò che il governo di Tokyo avrebbe preso in seria considerazione l’idea di sparare agli eventuali immigrati nordcoreani che potrebbero tentare di raggiungere le coste giapponesi se dovesse crollare il regime di Pyongyang. Ma “potrebbero essere armati”, disse il vicepremier. Dunque “dovrà occuparsene la polizia o le Forze di Autodifesa nelle loro ‘defense operations’? Bisognerà sparare a loro? Ci dovremo pensare seriamente”.

Eugenio Palazzini

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andrea de martin polo 4 Giugno 2020 - 6:26

Quindi in Austria sono un Popolo di geni

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Coronavirus, il vicepremier del Giappone: “Noi meno colpiti perché più colti” - Magazine Seconet 4 Giugno 2020 - 6:52

[…] “Noi meno colpiti perché più colti” proviene da Il Primato Nazionale.Fonte Autore: Eugenio […]

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Cesare 4 Giugno 2020 - 9:27

Onore ai giapponesi che non si sono fatti strumentalizzare dalle elites della dittatura finanziaria che ha utilizzato ovunque un normalissimo virus a bassa mortalità per incarcerare, indebitare e sottomettere interi popoli.Tale virus è servito per creare una dittatura sanitaria tuttora in vigore anche a virus quasi sparito, come avviene per tutti i virus con l’avvento del periodo estivo

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jenablindata 4 Giugno 2020 - 9:41

no,questa è una stupidaggine:i giapponesi sono meno colpiti perchè
hanno una cultura mediamente fredda…
fatta di gente che evita il contatto sociale abitualmente,
che non si da la mano ma si inchina a debita distanza,
dove gli adolescenti socializzano ben poco
(vengono scoraggiate sia le relazioni che la cura estetica del corpo,perfino fino a vietare alle studentesse 20 enni di depilarsi)
dove baci e abbracci in pubblico sono fortemente malvisti
dove il 35\40 per cento degli ultra quarantenni è ancora vergine,
dove molti adolescenti e giovani uomini si ritirano del tutto da ogni contatto sociale
dove ancora oggi moltissime donne fanno i classici incontri matrimoniali con perfetti sconosciuti
scelti a tavolino,
e dove è comune da cinquant’anni andar via con le mascherine abitualmente,
al primo sintomo di raffreddore.

come si fa a “prendere”
un virus di questo tipo,in un paese del genere?
è già tanto che qualcuno si sia infettato,in queste condizioni.

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Franz 5 Giugno 2020 - 6:27

Avendo abitato molti anni in Giappone posso affermare senza ombra di dubbio che i morti sono stati conteggiati quelli effettivamente morti per covid e non tutti anche per altre patologie come qua per fare numero e terrore sociale, quindi le affermazioni di Aso san sono interpretabili in questo modo, la lingua giapponese non ha traduzioni come la nostra e molte frasi vengono male interpretate, consiglio al giornalista di informarsi a riguardo

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Cesare 5 Giugno 2020 - 6:44

Franz,
concordo con te al 100%

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jenablindata 5 Giugno 2020 - 9:45

perchè avete censurato il mio commento?

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SergioM 5 Giugno 2020 - 10:25

Non voleva dire coRti ???? ma la consonante gli viene difficile ……

Battuta idiota a parte …..

Ai Giapponesi non hanno dovuto spiegare l’ uso della mascherina ed hanno un concetto di igiene quasi maniacale , quindi SANNO lavare le mani …… anche senza la D’Urso ….

Inoltre NON si stringono la mano e NON si abbracciano ,
Quindi DISTANZA FISICA (che c’entra SOCIALE ?) già in atto .

Si accalcano nei mezzi pubblici …. ma evidentemente NO PROBLEM .

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Cesare 5 Giugno 2020 - 6:50

SergioM,
come giustamente ricordi si accalcano come sardine sui mezzi pubblici proprio eppure hanno avuto meno morti;si vede che gli hanno conteggiati meglio.A loro, piu’ indipendenti dalle elites occulte che controllano l’occidente, evidentemente non servivano falsi morti da CV per effettuare la dittatura santiaria con incarcerazione, indebitamento e depredazione di un intero popolo

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