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Seoul, 24 ago – L’incontro straordinario tra le delegazioni delle due Coree tenutosi sabato scorso dopo lo scambio di colpi di artiglieria avvenuto giovedì sembra non aver placato gli animi intorno al 38esimo parallelo.
Il governo di Seoul fa sapere per voce del presidente Park Geun-hye che non cesserà l’attività di propaganda “radiofonica” lungo la zona smilitarizzata (DMZ) se Pyongyang non porgerà scuse formali per quanto accaduto la settimana scorsa. “Abbiamo bisogno di scuse ufficiali e di misure che impediscano il ripetersi di certe provocazioni e di tali situazioni di tensione – ha detto la signora Park – altrimenti il governo prenderà provvedimenti appropriati e continuerà le trasmissioni dagli altoparlanti”.
I colloqui tra esponenti dei due governi, tenutisi nella famosa località di Panmunjom all’interno della DMZ che divide le due Coree dal 1953, sono stati caratterizzati da accesi toni di guerra e hanno avuto termine la notte scorsa con la decisione di riaggiornarsi a domenica prossima come riporta la Associated Press. Corea del Nord e Corea del Sud sono ancora formalmente in stato di guerra dato che tra di loro vige un armistizio che dura dalla fine della guerra del 1950-53 ma nessun trattato di pace è stato firmato fino ad oggi.
Durante l’incontro al vertice ha contribuito ad aggiungere tensione un volo addestrativo di 8 cacciabombardieri americani e sudcoreani (quattro F-16 dell’USAF e quattro F-15K della ROKAF) che hanno simulato un attacco ad obiettivi terrestri per “dimostrare la potenza delle forze aeree combinate di US e Corea del Sud” come detto da un ufficiale del Joint Chiefs of Staff sudcoreano.
Parallelamente lo Stato Maggiore di Seoul denuncia che la maggior parte dei sommergibili della Corea del Nord hanno lasciato le loro basi e che navi da assalto anfibio sono state dislocate nei pressi del 38esimo parallelo come riportato dall’agenzia stampa Yonhap.
Paolo Mauri
Seoul, 24 ago – L’incontro straordinario tra le delegazioni delle due Coree tenutosi sabato scorso dopo lo scambio di colpi di artiglieria avvenuto giovedì sembra non aver placato gli animi intorno al 38esimo parallelo.
Il governo di Seoul fa sapere per voce del presidente Park Geun-hye che non cesserà l’attività di propaganda “radiofonica” lungo la zona smilitarizzata (DMZ) se Pyongyang non porgerà scuse formali per quanto accaduto la settimana scorsa. “Abbiamo bisogno di scuse ufficiali e di misure che impediscano il ripetersi di certe provocazioni e di tali situazioni di tensione – ha detto la signora Park – altrimenti il governo prenderà provvedimenti appropriati e continuerà le trasmissioni dagli altoparlanti”.
I colloqui tra esponenti dei due governi, tenutisi nella famosa località di Panmunjom all’interno della DMZ che divide le due Coree dal 1953, sono stati caratterizzati da accesi toni di guerra e hanno avuto termine la notte scorsa con la decisione di riaggiornarsi a domenica prossima come riporta la Associated Press. Corea del Nord e Corea del Sud sono ancora formalmente in stato di guerra dato che tra di loro vige un armistizio che dura dalla fine della guerra del 1950-53 ma nessun trattato di pace è stato firmato fino ad oggi.
Durante l’incontro al vertice ha contribuito ad aggiungere tensione un volo addestrativo di 8 cacciabombardieri americani e sudcoreani (quattro F-16 dell’USAF e quattro F-15K della ROKAF) che hanno simulato un attacco ad obiettivi terrestri per “dimostrare la potenza delle forze aeree combinate di US e Corea del Sud” come detto da un ufficiale del Joint Chiefs of Staff sudcoreano.
Parallelamente lo Stato Maggiore di Seoul denuncia che la maggior parte dei sommergibili della Corea del Nord hanno lasciato le loro basi e che navi da assalto anfibio sono state dislocate nei pressi del 38esimo parallelo come riportato dall’agenzia stampa Yonhap.
Paolo Mauri