Roma, 3 mar – I russi conquistano la prima grande città ucraina, Kherson, mentre Kiev si prepara all’assedio. Oggi riprenderanno i negoziati e Mosca apre alla possibilità di un cessate il fuoco, anche se non si conoscono ancora le condizioni per Kiev. Intanto continuano i combattimenti e il presidente ucraino Zelensky promette una “resistenza feroce” contro gli invasori.
Oggi secondo round di negoziati, sul tavolo il cessate il fuoco
L’ipotesi di un cessate il fuoco è nell’agenda degli nuovi negoziati tra Russia e Ucraina che si terranno oggi al confine tra Bielorussia e Polonia. Secondo il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, nel corso dell’incontro verranno affrontate questioni relative a un cessate il fuoco. E anche alla “necessità di un corridoio umanitario”. L’arrivo della delegazione ucraina è atteso per questa mattina. Secondo Medinsky, i militari russi forniscono un “corridoio sicuro” alla delegazione ucraina. Resta lo scetticismo sulla riuscita dei negoziati, visto e considerato che Mosca sta intensificando l’offensiva e bombardando le città.
Kherson è caduta: è la prima grande città conquistata dai russi
Kherson è caduta. Lo ha annunciato il sindaco, confermando che la città sotto il controllo dei militari russi. Le forze ucraine si sono ritirate dalla città verso Mykolaiv, a nord-ovest, spiega Kolykhaev. Kherson, città di circa 300mila abitanti vicino al Mar Nero, a nord-ovest della penisola di Crimea, è strategica perché consente ai russi di controllare una parte più ampia della costa meridionale dell’Ucraina. E di spingersi a ovest verso Odessa, importante città portuale. Kolykhaev è stato informato che i russi stanno progettando di istituire una nuova amministrazione simile a quella delle due regioni separatiste orientali di Donetsk e Lugansk.
Mariupol sotto assedio e senz’acqua potrebbe cadere da un momento all’altro
Mariupol, sotto assedio e senz’acqua, sta per subire la stessa sorte di Kherson. Secondo la Reuters, un funzionario separatista di Donetsk sostiene che le forze filorusse potrebbero lanciare attacchi mirati su Mariupol. La città portuale di quasi mezzo milione di abitanti che si affaccia sul mar d’Azov è già circondata dalle truppe russe. A meno che, aggiunge il funzionario, le forze ucraine non si arrendano. Kharkiv, seconda città ucraina, è sotto i bombardamenti. Kiev continua ad essere bersagliata dai razzi e si prepara all’assedio. Secondo le autorità ucraine, i civili uccisi finora sono oltre duemila. Mosca dal canto suo ammette di aver perso 500 uomini. L’Unhcr ha reso noto che gli sfollati sono già un milione.
Zelensky promette una “resistenza feroce”
“Qui non avrete pace, non avrete da mangiare, non avrete un momento di calma“. E’ l’avvertimento di Zelensky, in un nuovo messaggio diffuso alle prime ore di oggi, otto giorni dopo l’inizio dell’offensiva militare russa. Ci sarà solo, incalza il presidente ucraino, una “resistenza feroce, tanto agguerrita che ricorderanno per sempre che non rinunceremo a ciò che è nostro”. Dall’inizio dell’invasione, rivendica Zelensky, l’Ucraina ha sventato i piani che il “nemico” preparava da anni.
E’ mistero sulla colonna di mezzi militari lunga oltre 60 km che marcia verso Kiev
E’ mistero intanto sulla colonna di mezzi militari lunga oltre 60 km che marcia verso Kiev. A quanto pare il convoglio procede a rilento: nelle ultime 48 ore ha fatto solo pochi chilometri. Tuttavia non si conoscono i motivi di tale lentezza. Ma un dato è certo: carrarmati, blindati e mezzi di trasporto truppe non vengono attaccati. Segno che Mosca controlla lo spazio aereo. In ogni caso, la presenza della colonna che punta sulla capitale avrà un peso nell’ambito dei negoziati di oggi.
Adolfo Spezzaferro
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L’ occidente se vuole davvero (?) salvare queste terre, deve dissociarsi e cacciare i suoi servi sciocchi e malati, Kolomoiski & Company, attori “grilli” vari, e concordare con i russi nuove elezioni nelle varie “regioni”… Altrimenti non resta solo causa prima ma pure in concorso nei disastri ! Forse qualcuno ha pure dimenticato il ruolo benefico della Russia in Siria… almeno da certe parti politiche sarebbe ora di saper, almeno tentare, di ricambiare. Pie illusioni le mie, forse, comunque resta obbligatorio porre tutti di fronte alle proprie vere responsabilità. Almeno quello.
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