Roma, 18 apr – Come in tante altre nazioni dell’Africa, anche in Angola sono in molti a non avere un accesso diretto e stabile all’energia elettrica. Questo rappresenta un importante freno allo sviluppo locale: senza elettricità è difficile parlare di investimenti, quindi di creazione di occupazione e ricchezza. Il governo di Luanda ha compreso che la situazione non è sostenibile sul lungo termine e così, grazie anche a importanti prestiti internazionali, ha iniziato a costruire nuove centrali di generazione.
Per quanto essenziali, però, queste rischiano di servire a poco in assenza di un’adeguata rete di trasmissione che permetta di trasportare l’elettricità prodotta in ogni casa e villaggio. Lo stato attuale della rete dell’Angola ci parla di una situazione per cui al nord troviamo un surplus di energia pari a 1000 megawatt, proveniente in prevalenza da fonti rinnovabili. Al sud, invece, sono costretti a usare costosi e inquinanti generatori alimentati principalmente a gasolio.
Una nuova linea di trasmissione per l’elettricità in Angola
Per risolvere il problema la Banca Africana di Sviluppo ha concesso un prestito di 530 milioni di dollari per finanziare il progetto di costruzione di una linea di trasmissione di 400 Kv. Di lunghezza prevista pari a oltre 340 km, interconnetterà i due assi eliminando così almeno una parte delle attuali strozzature. La nuova linea elettrica, che sarà operativa entro il 2023, tra le altre cose eviterà il consumo di 46 miliardi di litri di diesel. Permettendo al governo di risparmiare almeno 130 milioni di dollari l’anno in termini di sussidi all’utilizzo del carburante.
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Il progetto non si limiterà alla realizzazione della nuova linea. Accanto ad essa, infatti, verranno inoltre forniti 860mila contatori che permetteranno agli utenti una tariffazione puntuale dei consumi. Riducendo così anche le perdite delle società produttrici.
Giuseppe De Santis