Roma, 28 gen – Leggendo il titolo avrete già strabuzzato gli occhi, eppure non si tratta di una burla. E’ tutto vero, gli Stati Uniti stanno avviando un accordo di pace con gli storici nemici talebani. Certo, qualcuno potrà facilmente notare che la storia è ciclica e non sempre Washington e i barbuti jihadisti si sono trovati dalla parte opposta della barricata, ma è pur vero che sulla carta almeno dall’11 settembre 2001 lo scontro è stato totale. Adesso però, probabilmente anche a causa della situazione in Afghanistan, con i taliban che di fatto controllano un territorio ampio (quasi) quanto quello che occupavano prima dell’attacco alle Torri Gemelle e la volontà di Trump di ritirare il più possibile le truppe americane dai territori di guerra, gli Usa hanno avviato il dialogo e raggiunto un’intesa di principio per un accordo quadro di pace.
A renderlo noto è stato l’inviato del governo statunitense Zalmay Khalilzad, che lo ha rivelato al New York Times al termine di una lunga serie di colloqui con i talebani in Qatar. Khalilzad ha spiegato che in base all’intesa raggiunta gli islamisti si impegneranno a impedire che l’Afghanistan “diventi una piattaforma di gruppi terroristici internazionali”. Certo, anche qui verrebbe da obiettare facilmente che tanto lo è già per quelli locali. Ma il punto ovviamente è un altro, come sottolineato infatti dallo stesso inviato americano, l‘intesa raggiunta potrebbe portare al ritiro delle truppe americane e all’avvio di negoziati diretti tra talebani e governo di Kabul.
Senza quindi la mediazione di Washington. Il presidente afghano Ashraf Ghani si è però lamentato per l’esclusione dal tavolo dei negoziati in Qatar, mostrandosi fortemente preoccupato: “Vogliamo la pace, la vogliamo rapidamente, ma con un piano, non dobbiamo dimenticare che le vittime di questa guerra sono gli afghani e il processo di pace deve essere a guida afghana”, ha spiegato Ghani. Secondo il New York Times ci sono voluti nove anni per raggiungere questo principio di accordo, che porterebbe adesso a un tangibile passo verso la fine di una guerra che in venti anni è costata la vita di decine di migliaia di persone, segnando in modo indelebile la politica estera degli Stati Uniti.
Eugenio Palazzini
1 commento
17 anni di invasione per vendicare su un popolo innocente la strage delle torri gemelle hanno lasciato devastato un Paese già provato da invasione sovietica guerre civili e regimi tirannici. auguriamo all’Afghanistan che la ritirata degli americani e dei loro lacchè consenta almeno un lungo periodo di pace in cui quel popolo sia arbitro del proprio destino