Roma, 17 mag – I voucher, i buoni di lavoro Inps da 10 euro lordi l’ora (contributi e assicurazione Inail compresa) nati per cercare di arginare l’evasione contributiva? “Controproducenti. E non fanno emergere il lavoro nero”. Parola dello stesso presidente dell’Istituto, Tito Boeri.
“I voucher non stanno facendo emergere molto lavoro nero. In alcuni casi creano precarietà”, ha spiegato Boeri, intervistato su Radio Capital. E’ vero che in molti casi hanno in qualche modo fatto emergere posizioni preesistenti ma non dichiarate, garantendo così pagamenti di contributi Inps e Inail, ma è anche vero che “hanno avuto uno sviluppo diverso: in alcuni casi abbiamo una precarizzazione evidente, con lavoratori a tempo indeterminato o determinato che adesso hanno i voucher, e in questo senso sono controproducenti”.
Notizie non positive anche dal fronte della regolarizzazione, che c’è ma non nella misura che ci si aspettava. “L’altro grande obiettivo – continua sempre Boeri – era quello dell’emersione del nero, e per il momento non sembra esserci grande evidenza: quello che viene fuori è che non sono tanti i lavoratori nelle fasce centrali d’età, si vedono poche persone che prima non lavoravano che di colpo prendono voucher. Il livello dei contributi che raccogliamo è basso, circa 150 milioni, lo 0.2% dei contributi totali dei lavoratori dipendenti, mentre i lavoratori che percepiscono voucher sono l’8%: è molto meno di quello che si potrebbe pensare alla luce del numero delle persone coinvolte”.
Il problema è legato agli abusi? Secondo Boeri “Gli abusi ci sono. Sembrerebbe esserci un fenomeno di datori di lavoro che usano i voucher in maniera disonesta, per evitare un controllo o per pagare solo in parte le ore di lavoro”. E conclude: “La cosa più importante, più degli ispettori, è la tracciabilità, cioè conoscere l’intenzione dei datori di lavoro di usare i voucher”.
Filippo Burla
