Riva di Chieri (To), 8 mar – Ventures è la società di gestione del risparmio controllata da Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del ministero dell’Economia. Essa nasce “per dare velocità e operatività allo sviluppo delle imprese ad alto contenuto innovativo”. Almeno questo è ciò che possiamo leggere sul sito della Sgr. A Riva di Chieri, però, l’Ente presieduto da Domenico Arcuri forse non ha dato una buona prova di sé. Nello stabilimento piemontese ex Embraco (controllata dalla Whirlpool) nulla è andato per il verso giusto. Vediamo perché.
Un progetto rimasto sulla carta
Due mesi fa il governo decide di convocare un tavolo, per provare ad avviare la conversione dell’impianto di Riva di Chieri. A comunicarlo ufficialmente fu il sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle. Dopo un calvario durato due anni finalmente gli impiegati vedevano una luce in fondo al tunnel, purtroppo si trattava dell’ennesimo miraggio. Era prevista, infatti, una riconversione industriale che non è mai avvenuta.
Secondo i piani di Ventures gli operai dell’ex Embraco non avrebbero più prodotto compressori ma robot per pulire pannelli solari, batterie per bici elettriche o depuratori. Insomma, grazie alla green economy i lavoratori piemontesi erano in una botte di ferro. Alle spalle di questo progetto c’era un investimento di 20 milioni di euro. Le premesse erano ottime, ma sono rimaste solo sulla carta. La metà di quanto è stato stanziato si è volatilizzato senza nessun risultato tangibile. Lo stabilimento è vuoto e i lavoratori sono a casa senza stipendio da diversi mesi. A chi va attribuito questo fallimento? Difficile dirlo dato che tutte le parti in causa hanno fatto a gara per mandare a gambe per aria un’azienda leader in Europa.
Whirlpool si difende
La prima ad essere chiamata in causa è la Whirlpool. In un’intervista su La Repubblica Tanya Jaeger de Foras, vice presidente di Whirlpool Corporation ribatte punto su punto alle accuse rivolte al gruppo statunitense. Il mancato pagamento degli stipendi è, secondo la de Foras, da attribuire a Ventures che “dal dicembre 2019 non ha pagato i propri dipendenti. Questo è inaccettabile per Whirlpool e chiaramente impedisce il rilascio di ulteriori fondi dal deposito a garanzia”. La manager ci tiene anche a precisare che i fondi ci sono e che la sua azienda è disposta a pagare “nei limiti delle somme residue depositate”.
Il rapporto con la Sgr di Invitalia è ormai compromesso: “Quest’ultimo non ha completato il processo di reindustrializzazione. Per questo Whirlpool è disponibile ad agevolare la ricerca e la selezione di uno o più investitori che possano effettivamente completare il processo di reindustrializzazione”. Detto ciò, però, gli americani non hanno nessuna intenzione di rimettere in funzione lo stabilimento torinese. La de Foras spiega che “l’Italia è per noi una base industriale e commerciale strategica, con 5.550 dipendenti e investimenti nel triennio 2019-2021 per 250 milioni di euro che si aggiungono ai 580 milioni già investiti tra il 2015 e il 2018. Ma Whirlpool nel 2018 è uscita completamente dal business dei compressori e poiché la sede di Riva Di Chieri produceva compressori, ha iniziato un processo per la graduale chiusura del sito”. Come dire indietro non si torna, abbiamo già dato abbastanza.
Le aspettative disattese dei lavoratori Embraco
In questo scaricabarile gli unici a non aver colpa sono i lavoratori. Nessuno ha mai messo in discussione l’impegno e la professionalità delle maestranze. La decisione di delocalizzare fu il frutto del mero calcolo costi benefici. Ora la palla passa a Ventures (controllata dal governo) e al ministero dello Sviluppo Economico. Come nel gioco dell’oca torniamo al punto di partenza.
Nell’ultimo confronto che si è tenuto il quattro febbraio scorso i sindacati sono riusciti a strappare qualche impegno importante. Antonio Spera, segretario generale UGL Metalmeccanici, parla di un “importante incontro, in cui Whirlpool si è detta pronta a sbloccare il fondo dei lavoratori e dar seguito al pagamento della tredicesima e della mensilità di dicembre, anche se resta problematica la tempistica”.
“L’azienda – sottolinea il sindacalista – ha indicato due settimane di tempo per onorare i suoi impegni scaduti ormai da più di un mese”. I giorni, però, passano e gli operai attendono (lo stipendio) come Godot. Molti di questi lavoratori sono costretti a ricorrere alla raccolta alimentare. Per uscire da questo pantano l’Ugl Metalmeccanici “rivolge un appello al Governo affinché con il Milleproroghe vengano date concrete risposte e garanzie a tutti i lavoratori coinvolti nelle tante vertenze ancora irrisolte, visto che la Cig è in scadenza per il mese di luglio”. Tuttavia se si vuole rilanciare il nostro tessuto industriale non bastano gli strumenti di sostegno al reddito. È necessaria una strategia di ampio respiro. La nostra politica economica non può limitarsi a mettere delle toppe che spesso sono peggio del buco.
Salvatore Recupero
1 commento
Sig. Salvatore Recupero leggendo il suo articolo su Ventures-ex Embraco, mi sembra di capire che lei confonda Ventures SGR (Fondo di Venture Capital di Invitalia) con Ventures la societa’ che e’ subentrata dopo Embraco (Whirlpool) in Riva di Chieri.Cordiali saluti